Roma, da Bernard a Celik fino a El Shaarawy: ecco i ritocchi per sognare lo scudetto

Roma, da Bernard a Celik fino a El Shaarawy: ecco i ritocchi per sognare lo scudetto
di Stefano Carina
Venerdì 8 Gennaio 2021, 07:35 - Ultimo agg. 14:38
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Fonseca tira dritto. Terzo posto, filotto di successi con le squadre dal decimo posto in giù (all’appello manca soltanto lo Spezia, avversario il 23 gennaio all’Olimpico), squadra che produce un buon calcio e la sensazione che insieme al gruppo, il portoghese inizi a pensare a qualcosa in più dell’attuale podio. Lo si intuisce dalla convinzione dei calciatori, dalle parole che lasciano in sospeso qualcosa che appare ad oggi inimmaginabile e innominabile. Il portoghese sinora non ha mai parlato (giustamente) di obiettivi diversi dalla qualificazione in Champions ma in un torneo così anomalo, intuisce che c’è spazio per la sorpresa: «Benché Juventus e Inter siano le favorite per gli investimenti profusi, dopo ci sono 5 o 6 squadre che sono forti e possono lottare...tutti abbiamo ambizioni...». Aspirazioni legittime di una squadra che nell’ultimo turno non ha rafforzato soltanto il terzo posto ma lo ha migliorato ulteriormente, proseguendo la scalata alla vetta. I giallorossi hanno ormai nel mirino l’Inter seconda (a -3), prossima rivale domenica all’Olimpico. 
ATTESA
Un esame che non deve spaventare. Perché se è vero che la Roma non è stata costruita per competere per lo scudetto (e gli scontri diretti sin qui lo confermano), allo stesso tempo ha il dovere di lottare sino alla fine. In quest’ottica Paulo va aiutato. Perché il portoghese il suo lo sta facendo. Ora serve che la società completi il lavoro che in estate, anche per un closing tardivo (17 agosto), è stato lasciato in sospeso. In parte lo ha già fatto, chiudendo la porta in anticipo all’Inter per Dzeko non più tardi di qualche giorno fa. Serve però qualcosa in più, a livello di entrate. Fonseca è uscito allo scoperto pubblicamente: «Ho fatto dei nomi a Tiago Pinto, conosce i giocatori di cui ho bisogno». Il messaggio è chiaro. Il tecnico parla al plurale, ergo i reparti da completare sono più di uno. E nella sua ottica, migliorare è inevitabilmente legato a questo torneo. Tradotto: calciatori pronti. Da quest’estate non ha cambiato idea. Partito Under, avrebbe confermato Kluivert che è stato invece ceduto. Ora, non potendo contare su Pastore, deluso da Perez e consapevole che Zaniolo prima di aprile difficilmente sarà in campo, insiste. In pubblico non lo ammetterà mai, ma i timori sono perlopiù dettati dalla questione anagrafica: se Mayoral inizia a dar l’idea di poter far rifiatare Dzeko, Pedro e Mkhitaryan hanno rispettivamente 33 e 32 anni (l’armeno li festeggerà il 21 gennaio). E la stagione è ancora lunga. In campionato mancano ancora tre partite per completare il girone d’andata, la Coppa Italia deve ancora iniziare e in Europa League, alla ripresa, inizieranno le gare ad eliminazione diretta. Basta un nulla, per rovinare quanto di buono è stato fatto. Per questo motivo la priorità va all’attaccante: El Shaarawy o Bernard. Calciatori diversi ma entrambi possono arrivare con formule favorevoli: il Faraone in prestito, il brasiliano attraverso uno scambio con Olsen. 
GLI ALTRI RUOLI 
Fonseca amerebbe anche un vice Veretout, disposto a sacrificare Diawara. In Italia piace Amrabat che sta trovando difficoltà con la Fiorentina, disposta a privarsi anche di Duncan. Giocatori pronti, maturi. Profili che divergono da quanto la società appare ricercare. Si attende ad esempio una risposta dall’entourage di Reynolds, ma ora è in vantaggio la Juve, che lo girerebbe al Benevento. L’alternativa rimane Celik del Lille.

Talenti sì ma di prospettiva. Il futuro invece è adesso. Per Paulo - alla ricerca della conferma - e per la Roma che se da un lato non può permettersi di restare per il terzo anno fuori dalla Champions, dall’altro ha la possibilità di continuare a sognare.

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