Napoli tifa (sempre) Argentina: un migliaio di sudamericani in città

Due maxischermi al Castel dell'Ovo e al murale di Maradona

Napoli tifa (sempre) Argentina: un migliaio di sudamericani in città
di Gennaro Arpaia
Venerdì 16 Dicembre 2022, 08:16 - Ultimo agg. 18:09
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Diego e Napoli, ancora una volta. Come affinità elettiva, come scelta scontata, come richiamo eterno. Impossibile da dimenticare. L'Argentina che va in finale al Mondiale in Qatar si porta dentro l'eco di Napoli: una città che ha vissuto in larga parte da tifosa albiceleste la campagna mondiale, che si è lasciata prendere via via dal cuore, metà italiano, metà maradoniano. E poco importa se Diego non c'è più. Anzi. Tifare più forte per i suoi colori è un'occasione unica. Ecco perché Napoli - la più argentina d'Italia - è stata subito individuata come meta ideale per chi argentino lo è anche nel passaporto e si sente in città più vicino a casa.

«Non abbiamo avuto dubbi, è stata una scelta spontanea: c'è la finale del Mondiale? Andiamo a vederla a Napoli». A raccontarlo è Luciano Nario, argentino che da anni vive in Europa tra Spagna e Italia e che proprio ieri è arrivato a Napoli per fare da apripista. La comunità argentina nel nostro Paese è forte e conta su centinaia di appassionati alla squadra di Scaloni: tutti si sono tenuti in contatto in questo mese di Mondiale, tutti hanno risposto alla chiamata degli organizzatori. «Abbiamo proposto di vedere a Napoli la partita tutti insieme, nessuno ha avuto idee migliori, saremo tantissimi». Un migliaio quelli che arriveranno in città da tutta Italia domenica. «Ma anche dall'estero: Spagna, Svizzera, Germania, tutti gli argentini che sono in contatto con noi saranno a Napoli».

Attraverso l'ambasciata, è stato accordato a tempo record un maxi schermo a disposizione di tutti gli argentini all'interno della zona di Castel dell'Ovo, al lungomare. «Ma siamo così tanti che stiamo chiedendo alle Istituzioni anche di aprirci lo Stadio Maradona, casa del nostro idolo Diego e soprattutto casa del calcio a Napoli» continua Luciano. Sarà difficile, vista la gestione dell'impianto tra Comune e SSC Napoli, la questione sicurezza e forze dell'ordine e la partita amichevole degli azzurri in programma contro il Villarreal di domani sera, ma provarci non costa nulla.

Si chiama così l'evento creato su Facebook per tutti i partecipanti. «Banderazo en Napoli» ha ricevuto subito centinaia di iscritti e il numero cresce anche in queste ore. In foto ci sono San Gennaro e Troisi, con la maglia numero 10 della nazionale argentina. Sacro e profano, giusto per riannodare i fili tra qui e loro. La manifestazione albiceleste partirà alle 12 a Piazza Dante: bandiere e cori per Maradona e Messi in attesa del match. Poi tutti insieme si andrà al lungomare per l'inizio della partita. Al termine, la processione argentina si sposterà in gruppo al Murales per Diego ai Quartieri Spagnoli: anche lì, come nelle partite precedenti, si allestirà un maxi schermo per tutti i tifosi presenti.


«Non so se ci aspettassimo la finale, ma di poterci giocare qualcosa di importante sì» le parole di Yanina, argentina che da sei mesi è a Salerno.

Insegue le radici dei nonni tra Napoli e Matera, ha scelto di trasferirsi in Italia ma il richiamo del tifo è altra cosa: «Ci sono tante donne tra noi. Ci teniamo in contatto con un gruppo whatsapp chiamato Manija (espressione che indica una gioia incontenibile in gergo argentino), abbiamo visto le ultime partite in un bar al centro storico e ora siamo pronti ad accogliere chi arriverà. Inviteremo anche Diego Jr, così potremo sentirci tutti a casa».

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Un giorno di festa anche per i francesi presenti a Napoli, tra turisti e chi la città la vive invece da anni. Alcuni di questi si ritroveranno tra le onde albicelesti presenti in strada, con la speranza dello sgambetto e di bissare il successo di Russia 2018 per entrare nella storia. La comunità transalpina di Napoli non sarà così numerosa ma si farà sentire: si erano incontrati all'Istituto Francese presente in città già mercoledì sera, in occasione della semifinale contro il Marocco. Ma stavolta serve di più, perché in palio c'è una vittoria che tutti sognano.

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