Mou, non solo Belotti: Roma alla prova del “9

Mou, non solo Belotti: Roma alla prova del “9
di Stefano Carina
Venerdì 11 Giugno 2021, 07:30 - Ultimo agg. 15:39
3 Minuti di Lettura

Se per la porta (Rui Patricio) e la mediana (Xhaka) le idee sono talmente chiare che a breve la Roma conta di ufficializzare le due trattative (differenze minime con i club, accordi già trovati con i calciatori) è in attacco che il lavoro di Pinto si complica. E il motivo è semplice: un conto è avere Dzeko in rosa, un altro non averlo. Edin rimane alla finestra, conscio delle intenzioni del club (di cederlo) ma certo che qualora dovesse restare, si giocherebbe il posto con tutti. Anche perché, con la permanenza del bosniaco, gli obiettivi della Roma dovrebbero inevitabilmente ridimensionarsi. Edin piace alla Juventus che però lo vuole gratis, consapevole che questa è la richiesta formulata dal calciatore alla Roma: volete che vada via? Bene, regalatemi però il cartellino. Opzione che al momento Pinto rifiuta visto che creerebbe una piccola minusvalenza (più o meno 2 milioni). 

LA CHIAVE EDIN
Vien da sé come i tavoli aperti siano molteplici. E debbono tenere in considerazione, le due possibilità: 1) Dzeko resta 2) Dzeko saluta. Il tentativo di arrivare a Belotti prima dell’inizio dell’Europeo è naufragato. La proposta di 15 milioni (più 3 di bonus) è stata rifiutata da Cairo che ha deciso l’all-in sulla competizione continentale. Se il centravanti del Toro dovesse risultare protagonista, la sua valutazione salirebbe vicino ai 30 milioni richiesti per la cessione. In caso contrario, anche 15 potrebbero bastare. In ogni caso la situazione è definita: o viene ceduto oppure il Gallo si libera gratis tra 6 mesi, avendo già detto no al rinnovo e trovandosi ad un anno dalla scadenza (giugno 2022). Belotti piace a Mourinho che lo aveva chiesto anche la scorsa estate per il Tottenham.

Lo Special One ha però indicato anche altri profili. Uno è quello di Daka, centravanti zambiano di 22 anni, che negli ultimi due campionati austriaci ha segnato 51 gol in 59 partite con il Salisburgo. Attaccante interessante per età (22 anni), forza fisica e stipendio ancora abbordabile. Meno il cartellino: è valutato 25 milioni. Va e viene invece il nome di Azmoun. Anche lui in scadenza nel 2022 come Belotti, il centravanti iraniano è da tempo offerto in Italia. Curiosità: quando vestiva la maglia del Rostov (2016), la federazione calcistica iraniana annunciò perfino l’accordo con la Lazio. Alla fine però Azmoun rimase in Russia e l’affare sfumò. Passato da pallavolista (il papà è stato uno dei giocatori più famosi dell’Iran), prima di sostenere un provino con lo Shamoushak Gorgan che lo ha dirottato verso il calcio. Amante dei cavalli («Sono la mia passione, la cosa che mi manca di più da quando vivo a San Pietroburgo»), si porta dietro l’impegnativo soprannome di «Messi dell’Iran». Molto meno reclamizzato, invece, è Weghorst. Gigante di 1,97 centimetri, maniaco dei particolari, si fa assistere da un nutrizionista, un maestro di yoga, uno psicologo e un personal trainer. Personalità da vendere, prestanza fisica, insuperabile nel gioco aereo. Porterebbe in dote 20 reti in Bundesliga con il Wolfsburg. Aspettando la decisione, confermata la scelta di Maurizio Costanzo come nuovo responsabile delle strategie di comunicazione della società sul nuovo stadio: «Voglio spiegare bene Roma e i romani. Lo slogan? Mejo a Roma».

© RIPRODUZIONE RISERVATA