Mourinho: «Roma, per vincere ci vuole tempo. Gli arbitri? Loro puniti, ma a noi non restituiscono i punti persi»

FOTO MANCINI
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di Stefano Carina
Venerdì 13 Maggio 2022, 16:53 - Ultimo agg. 16:57
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Alla vigilia del match contro il Venezia, ultimo stagionale all'Olimpico, José Mourinho ha parlato in conferenza stampa a Trigoria. Il tecnico ha annunciato un turnover limitato («Penso a un paio di cambi domani e altrettanti con il Torino»), accennato al futuro («La proprietà vuole arrivare e io anche ma ci vuole tempo, qualità e quantità»), è tornato sui torti arbitrali («Alcuni arbtri per gli errori sono stati puniti, ok. Ma dove sono i punti che abbiamo perso?») e prima di salutare ha voluto fare gli auguri a Zeman («Con un giorno di ritardo, tanti auguri a mister Zeman») che ieri aveva definito la Conference League una competizione di serie B. Di seguito la conferenza stampa integrale:

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In vista della finale di Tirana, avverte il rischio che possa esserci una mancanza di concentrazione in queste ultime due partite di campionato?
«Spero di no e penso di no. Mi sembra che ci sia gente che magari è anche interessata che noi finiamo all'ottavo posto e con la speranza che vinciamo la finale, sarebbe fantastico per il calcio italiano avere 8 squadre in Europa l'anno prossimo. Questo, però, non si deve fare a costo di ingiustizie e mancanza di rispetto verso gente che lavora tanto come noi facciamo.

Penso che non ci sarà mancanza di concentrazione nelle ultime due partite. Contro la Fiorentina la squadra era stanca e loro avevano un motore diverso. Hanno giocato veramente bene, ma siamo un po' stanchi degli arbitri al Var, di avere un problema dopo le nostre gare. Questo è un modo del potere di dire che hanno sbagliato, ma alla fine hanno sbagliato, sono puniti ma dove sono i punti? Questo è il problema. Se arriviamo in questo momento dove tutto è aperto per finire tra il quinto e l'ottavo, non voglio dire lo stesso che ha detto il PSV dopo la fine del campionato in Olanda: non voglio dire complimenti all'Ajax, agli arbitri e al Var. Voglio finire 5° o 6° , è il nostro obiettivo. Non ho paura della mancanza di concentrazione».

Domani schiererà in campo la migliore formazione possibile? Come sta gestendo Mkhitaryan?
«Mkhitaryan è infortunato e non è che domani non lo facciamo giocare per prevenzione. No in questo momento è un giocatore infortunato e non entra in questo tipo di gestione. Non abbiamo la rosa per fare cambi drammatici. Non abbiamo due giocatori molto simili per posizioni in modo che io possa dire domani faccia 8-9 cambi. Noi dobbiamo vincere domani perché è l'ultima partita a casa e dobbiamo vincere perché andiamo a giocare l'ultima partita con più tranquillità. Domani il nostro avversario si gioca il suo futuro. Un paio di cambi sicuramente li faremo, con altri due cambi a Torino, in modo da far pesare di meno la sequenza delle ultime partite. Oggi Mikhi è fuori»

Il percorso di Zalewski, è l'emblema del suo lavoro?
L'opportunità per Zalewski è arrivata in un modo consistente è arrivata in un momento in cui la squadra necessitava di quella posizione lì. Abbiamo deciso di metterlo in quella posizione quando perdevamo 2-0 in casa contro il Verona senza Spinazzola ed Elshaarawy. Io ero preparato e per me è una questione di opportunità. Se questo opportunità capiti ad altri giovani sia un bene. Questo è il risultato del rapporto che abbiamo con la Primavera con mister De Rossi. Nella prossima stagione prenderemo altri 3-4 giocatori che stiano da subito nel nostro gruppo

In un' intervista ad un media inglese ha detto che il prossimo anno la Roma punterà al quarto posto. Cosa serve per sognare un giorno che lei possa dire 'Noi vogliamo andare lì', per il salto?
«Penso di sì. L'organizzazione è importante, penso che l'abbiamo, e stiamo crescendo a livello organizzativo. Paragonando noi ad agosto e noi oggi c'è stato un grand lavoro a tutti i livelli. Tempo, il mio contratto ha altri due anni: il tempo è necessario. Quando parliamo di Zalewski parliamo di giocatori che hanno bisogno di tempo, ci sono altre squadre dove il tempo non è necessario e neanche esiste. Dopo è una questione di qualità e quantità perché noi abbiamo sofferto quest'anno in determinati momenti anche per una questione di quantità. L'altro giorno dopo una partita a Firenze sono stato in diretta con un signore che mi chiedeva della differenza di intensità e non, ho detto che la differenza sono 140 chilometri di calcio, vedi quanti minuti hanno giocato i nostri giocatori e questo si paga. È facile sapere quanti chilometri hanno corso Ibanez e Cristante, per dirne due. Siamo tutti consapevoli di questo, penso che mi devo scusare con voi perché non faccio mai interviste con voi, l'ho fatta con il canale inglese perché sono amico del giornalista. Però questa è la verità: la proprietà vuole arrivare e io anche, se non lo volessi non sarei qui. Abbiamo organizzazione, tempo e qualche talento, abbiamo un talento molto importante che è la passione dei tifosi. Dobbiamo continuare a migliorare, vediamo che può succedere il prossimo anno. Abbiamo ancora tre partite da giocare, basta parlare del prossimo anno».

Lei ha parlato di famiglia, quali altri aspetti sono da migliorare?
«Non voglio parlare come se la stagione fosse finita, non voglio fare questa analisi globale. Abbiamo tre partite da giocare e sono tutte importante, ovviamente dal punto di vista emotivo la finale non si gioca da tanto. Ma per noi queste sono due partite importanti per noi».

Domani sarà l'ultima partita all'Olimpico, sarà il caso di ringraziare i tifosi.
«Abbiamo deciso internamente che il minimo che possiamo fare è ringraziare i tifosi. Io posso ringraziarli qui, i giocatori possono farlo sui social media, ma è più simbolico che dopo la partita lo faremo domani in campo: il loro sostegno e il loro amore è stato in campo e dobbiamo ringraziarli lì. Al di là del risultato di domani e del mio piede che Kumbulla ha distrutto ieri, dobbiamo fare il giro di campo e ringraziarli, è il minimo. Se lo facciamo dopo una vittoria, lo faremo col sorriso. Sono stati fantastici. Con un giorno di ritardo auguri a mister Zeman per il suo compleanno ieri».

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