Mourinho, Karsdorp è solo l'ultimo. Da Vitor Bahia e Pogba a Lukaku e De Bruyne: tutti i litigi di José

Lo screzio con il difensore olandese è soltanto l'ultimo di una lunga serie

José Mourinho
José Mourinho
di Stefano Carina
Venerdì 11 Novembre 2022, 11:41 - Ultimo agg. 12 Novembre, 09:08
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Lo Special non fa collezione soltanto di trofei ma anche di litigi. Arbitri, allenatori avversari o propri calciatori, poco cambia. «Mourinho è senza dubbio un vincente, ma per vincere ha bisogno di portare l’ambiente a un livello di tensione che può diventare un problema», scrisse nel 2009 l'ex vicepresidente del Barcellona Ferran Soriano nel suo libro "il Pallone non entra mai caso", per motivare la scelta di affidare a Guardiola anziché allo Special One il Barcellona nel post-Rijkaard. Non si sbagliava.  Quello che serve a José per smuovere le acque quando qualcosa non va, viene sacrificato sull'altare pubblico. Accadde lo scorso anno per gli epurati di Bodo, in parte per Veretout dopo un acceso botta e risposta nel post Roma-Juventus, e ora è toccato a Karsdorp

STORIE NON D'AMORE

Ma in carriera non sono pochi i calciatori che possono raccontare di aver avuto screzi con José. Anche monumenti nazionali come Vitor Bahia, portiere leggendario in Portogallo. All'epoca Mou ha soltanto 7 anni in più del ben più noto numero uno. Per farla breve, il litigio porta ad un mese di sospensione. Dopo anni, la verità raccontata da un Vitor Bahia opinionista in tv: «Aveva semplicemente bisogno di un bersaglio per affermare la propria leadership, e quel bersaglio fui io. Aveva bisogno di dimostrare chi era a comandare e la sua filosofia: amici fuori dal campo, giocatori sul campo. Un mese dopo Mourinho venne da me, mi abbracciò calorosamente e mi diede il bentornato in prima squadra». Chissà che non possa essere l'epilogo anche per Karsdorp che al di là del pre e post Sassuolo, è un calciatore che con i suoi limiti è stato sempre un fedelissimo del tecnico, giocando 52 gare nella passata stagione e tornando dopo appena 28 giorni da un'operazione al menisco.

Strategia della tensione attuata anche al Chelsea. A farne le spese per primo è Joe Cole. Segna l'1-0 contro il Liverpool, viene premiato come migliore in campo dalle tv ma non lo è per José: «Quando ha segnato, per lui la partita è finita.

Avevo bisogno di undici giocatori per organizzare la fase difensiva, ma ne avevo solo dieci. Deve imparare ancora molto, deve capire che deve giocare per impressionare me, non il pubblico». Ma Mou non fa prigionieri. Quando c'è da affossare i fedelissimi, come Ricardo Carvalho, non si fa problemi. Il difensore si lamenta in patria per il poco utilizzo? La replica del tecnico non si fa attendere: «Mi sembra che Carvalho abbia problemi a capire le cose, forse dovrebbe fare un test sul quoziente d’intelligenza. Non mi ha fatto piacere leggere queste cose sui giornali, lavoro con lui da quattro anni e non capisco queste cose. Forse ha bisogno di un dottore». Tolta la parentesi all'Inter dove il rumore dei nemici prevale nei confronti dell'idiosincrasia per Balotelli («Lavora al 25% dell’intensità degli altri, come può pretendere di giocare? Io non regalo privilegi a nessuno») Mou torna ad attaccare i 'suoi' nel Real Madrid. Prima il giovanissimo Pedro Leon, poi gli intoccabili Casillas e Sergio Ramos. Intoccabili per tutti meno che per José: «Il nostro rapporto è cambiato tra settembre e dicembre 2011. Non gli andava giù che io parlassi con gli altri spagnoli del Barcellona, ma io parlavo con Xavi e Puyol perché temevo che la Nazionale risentisse dei problemi tra Real e Barça, visto che avevamo un Europeo davanti.

Da qui cominciò a preferirmi altri portieri, sentivo dire in giro che giocavo per decreto, poi arrivò il mio infortunio e in quel periodo ho sentito tante schifezze sul mio conto», il racconto postumo dell'estremo difensore una volta passato al Porto. Mou invece incalzato dai media dà la sua versione ben prima: «Come Casillas ha tutto il diritto di preferire Del Bosque o Pellegrini, io ho il diritto di preferire Diego Lopez. E finché allenerò il Real Madrid, il titolare sarà Diego Lopez. Avrei dovuto prenderlo già nel 2011». Con il difensore lo screzio viene riportato addirittura dal quotidiano Marca con tanto di botta e risposta alla fine di un allenamento. Problemi che si estenderanno anche a Pepe e a Cr7, forse l'unico portoghese al mondo più famoso di lui: «Cristiano pensa di sapere tutto e che un allenatore non possa farlo crescere. Ho avuto un problema molto semplice con lui: l’ho criticato dal punto di vista tattico e non l’ha presa bene. Nelle ultime settimane diceva di essere infortunato, e non ne dubito…».

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ENGLAND CALLING

Il resto è storia abbastanza recente. Dagli screzi con i giovanissimi De Bruyne e Lukaku, Hazard e Mata nel Chelsea-bis, si arriva all'esperienza con lo United e al litigio con Shaw culminato nella frase - «Why are you always picking on me?» - divenuta iconica in Inghilterra. Perché mi prendi sempre di mira?, si domanda il difensore. Il Telegraph parla addirittura di “bullismo” e di compagni di squadra “sconcertati” per il trattamento ricevuto. Passando per Gallas, si arriva a Pogba. Il litigio con il francese è così forte che Mou gli toglie addirittura la fascia da capitano. Rose e Ndombele al Tottenham sono soltanto gli ultimi di una lunga serie, prima di tornare in Italia. 

 

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