Napoli e Lega dicono no all'Inter:
nessun rinvio della Coppa Italia

Napoli e Lega dicono no all'Inter: nessun rinvio della Coppa Italia
di Pino Taormina
Mercoledì 26 Febbraio 2020, 15:39 - Ultimo agg. 19:50
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Ancora fino a ieri l'Inter ha provato a convincere la Lega a spostare in altra data la semifinale di ritorno di Coppa Italia. Magari al 13 maggio. Ma la posizione del presidente Paolo Dal Pino, 58 anni, da poche settimane al vertice della confindustria del calcio, è stata irremovibile: se siete tutti d'accordo, si fa, altrimenti le regole non possono essere cambiate. Non male, come presa di posizione da parte del neoeletto presidente della Lega. E De Laurentiis, così, chiamato un causa ha detto di no: Napoli-Inter si giocherà come previsto il 5 marzo al San Paolo. Ed è inutile il fastidio mostrato dalla dirigenza nerazzurra. Anche la Rai, chiamata in causa perché detentrice dei diritti in chiaro, si è allineata al club azzurro. In pratica l'Inter, costretta dallo spostamento della gara con la Sampdoria a dover incastrare il recupero il prima possibile, spingeva perché si desse priorità a questa gara non giocata di campionato. A discapito della Coppa Italia, al solito relegato a coppetta di fastidio, da giocare quanso capita, magari nei ritagli di tempo. Ma cpsì non è. Il piano che era stato presentato alla Lega calcio prevedeva, tenetevi forte, persino lo slittamento della finale di Coppa Italia al 20 maggio. Ma poiché gli equilibri in Lega Calcio sono nettamente cambiati dopo le elezioni di Dal Pino, ecco che i vertici mettono subito in chiaro la propria posizione: senza l'ok del Napoli non si sposta nulla, perché lo slittamento (per far giocare un'altra gara e non per motivi strettamente legati a quel match) sarebbe un'anomalia che il calcio italiano non potrebbe sopportare.

PIEDI PUNTATI

D'altronde la finale di Coppa Italia va giocata il 13 maggio e non il 20 perché in quel giorno l'Olimpico sarà già stato consegnato alla Uefa in vista della gara d'esordio dell'Europeo, il 12 giugno. Insomma, nulla da fare. Ma va esaltato il ruolo super partes assunto da Dal Pino che non ha voluto ascoltare le ragioni (di parte) dell'Inter cercando un confronto diretto tra i due club. Anche la Juventus e il Milan avrebbero, di fatto, potuto sindacare la scelta di cambiare la data perché bianconeri e rossoneri saranno costretti, molto probabilmente, a giocare il retour match di Coppa a porte chiuse. Il ministero dello sport, in seguito all'emergenza Coronavirus, ha disposto il divieto di manifestazioni sportive da disputare a porte aperte fino al 1 marzo: quindi, è necessario un nuovo decreto del governo. Che potrebbe arrivare nelle prossime ore. Napoli-Inter al momento resta a porte aperte, ma è chiaro che scatterà il divieto di trasferta per i tifosi nerazzurri residente al Nord. E stesso provvedimento è atteso nelle prossime ore per la gara di sabato sera col Torino: si giocherà a porte aperte ma i supporters granata resteranno sotto la Mole. Questo sono le regole del calcio al tempo del Coronavirus.
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