Napoli-Roma, Mourinho special
unica bandiera italiana in Europa

Napoli-Roma, Mourinho special unica bandiera italiana in Europa
di Bruno Majorano
Sabato 16 Aprile 2022, 08:00 - Ultimo agg. 17 Aprile, 09:52
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Il giorno dopo è sempre più bello. Soprattutto se ti svegli con due pieni in semifinale di Conference League dopo aver tagliato la testa al mostro scandinavo che più di tutti ti ha dato il tormento in questa stagione. Josè Mourinho ha sempre avuto una certa predilezione per le competizioni europee e non è un caso che la sua Roma sia l'unica italiana rimasta in corsa nelle coppe. Certo, in giallorosso probabilmente, era arrivato con ben altre velleità, magari puntare alla qualificazione in Champions per la prossima stagione, ma come dire: «Siamo in ballo, balliamo». E allora con la Roma in semifinale è tempo di pensare in grande, ovvero alla coppa da sollevare.

Josè è così: non si nasconde. E anche nella Capitale ha impiegato pochissimo a capire quali fossero le corde migliori da toccare per arrivare dritto al cuore di una tifoseria che dopo gli ultimi anni era solo alla ricerca di un condottiero da seguire. Da questo punto di vista, allora Mourinho era solo l'uomo giusto al momento giusto. Ha saputo creare un ambiente compatto attorno alla squadra e dal punto di vista del gioco ha trasmesso pochi principi ma molto chiari: difesa e contropiede. Esattamente quello che da sempre rappresenta lo spirito Mou. Difficile, se non addirittura impossibile, immaginare una squadra del portoghese che giochi alla Guardiola. «Dimenticate il tiki taka», sembra che dica ogni volta che mette piede in uno spogliatoio, e spesso ha ragione lui. Almeno in Europa, dove ha già vinto due Champions (Porto e Inter) e una Europa League (Manchester United): ecco perché sollevare la Conference nel primo anno della sua creazione, andrebbe a costituire un bel bottino per il re di coppe.

Parla in faccia Josè: con i suoi calciatori, con dirigenti, con gli avversari e con la stampa. Non si nasconde. Mai. Abbraccia i suoi ragazzi prima e dopo le partite, infonde loro quel coraggio che l'attimo prima sembrava mancasse. Ha insegnato ai giallorossi l'arte della rimonta e infatti dopo quella nel finale con la Salernitana è arrivata quella nei 90' di ritorno contro il Bodo Glimt. 

In questo finale di stagione si giocherà tutto. In campionato l'obiettivo resta ancora la qualificazione alla Champions League con il quarto posto (occupato dalla Juventus) che dista 5 punti. Per ridurre il gap dai bianconeri, però, dovrà superare due scogli non da poco: il Napoli lunedì e l'Inter sabato prossimo. Poi, apparentemente il calendario potrebbe essere in discesa. In mezzo, però, c'è la semifinale di Conference contro il Leicester, non esattamente la più comoda delle avversarie. In virtù dei tanti impegni ravvicinati, già lunedì al Maradona potrebbe fare un po' di turnover: con Zaniolo (crampi per lui dopo un'ora col Bodo) che potrebbe finire inizialmente in panchina dopo la tripletta in coppa. Al suo posto si scalda Sergio Oliveira. Unica certezza: Abraham, l'attaccante inglese che sta trascinando i giallorossi. 

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