Nazionale, la prima volta di Evani:
«Ma è come se Mancini fosse qui»

Nazionale, la prima volta di Evani: «Ma è come se Mancini fosse qui»
Martedì 10 Novembre 2020, 15:20 - Ultimo agg. 18:03
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A Coverciano la situazione Covid è monitorata di ora in ora: ieri sera sono arrivati Romagnoli e D’Ambrosio subito sottoposti a tampone, mentre in serata si aggregheranno gli altri 11 che mancano all’appello. E’ sbarcato a Firenze anche il capo delegazione Vialli. Roberto Mancini è in quarantena, ma segue costantemente tutte le fasi del lavoro degli azzurri. Connesso continuamente con il suo grande amio e vice Ct, Alberico Evani. Proprio l’ex milanista e blucerchiato ha parlato oggi in conferenza stampa, alla vigilia dell’amichevole di domani al Franchi (ore 20,45) contro l’Estonia: «Sto provando un grande emozione, mai mi sarei immaginato di andare in panchina. Siamo pronti a verificare i nostri ragazzi che sono molto interessanti. Con l’Estonia abbiamo tutto da perdere perché sulla carta sembra un avversario inferiore, ma non è così… Dobbiamo vincere anche per il ranking, guai a perdere posizioni. Le polemiche sulle convocazioni? Noi non le facciamo, ma capisco le esigenze di tutti in un momento così difficile». 
Evani, un ritiro anomalo per tanti aspetti…
«Sì, più che altro complicato come raduno, ma lo spirito di gruppo ci fa stare tranquilli e sereni. E queste difficoltà potrebbero aiutarci a crescere».  
Emozione forte per lei?
«Sarà davvero un’emozione grandissima e mai avrei immaginato succedesse. Anzi, avrei preferito non accadesse per Roberto e la sua salute».   
Col ct come comunicate?
«Roberto è come fosse qui con noi, ci sentiamo molte volte durante il giorno, segue gli allenamenti in diretta, sente il gruppo». 
Ci sono state molte polemiche in questi giorni: pareva ad un certo punto che i club sperassero nelle Asl regionali per non mandare i calciatori nelle nazionali. Lei vive questo come un colpo all’Italia che tra l’altro sta dando grandi soddisfazioni?
«Noi non facciamo nessuna polemica e non credo che nessuno volesse dare un colpo agli azzurri. Capiamo le esigenze della società in un momento così difficile». 
E’ una Nazionale di giovani.
«Abbiamo tanti ragazzi interessanti e coloro che saranno qui in questi 10 giorni ci daranno soddisfazioni». 
Quali saranno i capisaldi di questa squadra nell’amichevole con l’Estonia?
«Era in preventivo giocare questa gara dando la possibilità ai giovani. Hanno avuto meno chance, ma non è detto che siano inferiori. Conoscono i nostri principi di gioco. Faranno il massimo». 
Lei cosa vuol dare a questa Nazionale?
«Trasmettere ai giocatori credibilità. I principi sono quelli di Mancini. Il Ct ascolta tutti i membri dello staff poi la decisone finale è la sua. Io posso solo cercare di far sentire meno possibile ai nostri azzurri l’assenza del loro tecnico». 
Cerca verifiche? 
«Sì, in tema di personalità e livello di questi ragazzi. Vogliamo capire se hanno compreso ciò che serve alla squadra. Ci aspettiamo di non deludere». 
Che avversario è l’Estonia?
«Sulla carta non è avversario difficile, ma ho sempre saputo che le partite vanno giocate, e meglio di chi si affronta. In queste partite hai tutto da perdere: se vinci hai fatto il minimo, se pareggi o perdi allora le cose vanno male».  
Perché è stata scelta l’Estonia?
«Si cercava una squadra non di prima fascia perché  volevamo appunto provare i nostri giovani».
Lei ha lavorato anche con Ventura: che differenza trova tra i due ct? 
«Sono due commissari tecnici diversi: poi con Roberto ho un passato come compagno di squadra, questo mi aiuta molto perché il nostro rapporto parte da lontano. Con Ventura, essendo due generazioni distinte, io era quasi un po’ in soggezione perché ho un carattere chiuso. C’è stata un po’ di difficoltà da parte mia, ma sia chiaro non per colpa sua. Mancini ascolta tutte le idee e questo fa piacere. Ci ragiona e poi sceglie, come detto».
Gara utile anche per il ranking? 
«E’ fondamentale vincerla per non perdere punti e posizioni; non vogliamo che questo accada».
Vedremo in campo volti nuovi?
«Sì qualcuno ci sarà.

Zaccagni però ieri non si è potuto allenare, oggi invece lavorerà. Lui è interessante, ma ce ne sono anche come altri». 

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