Azzurri, Ventura cambia assetto e modulo per far fronte agli infortuni

La nazionale
La nazionale
di Ugo Trani
Giovedì 10 Novembre 2016, 10:53 - Ultimo agg. 12:59
4 Minuti di Lettura

dal nostro inviato
FIRENZE Ventura prende le distanze dal campionato e va per conto suo. Come spesso gli è successo in carriera, prima di essere semplicemente imitato o volgarmente copiato. Ne va fiero e quando lunedì, nell'Aula Magna di Coverciano, ha ufficializzato la svolta tattica, gli è scappato quel sorrisetto perfido di chi non ha dimenticato i colleghi che in passato si sono messi in scia. «Del resto sono stato chiamato per fare qualcosa di diverso, per cambiare...». Non sono solo parole, però, come quelle che lo hanno spinto ad ammettere che «questo non sarà certo un torneo da ricordare». Ecco i fatti, cioè il 4-2-4 che, con le sue convinzioni e i suoi addestramenti, sta piantando sui campi del centro tecnico federale, muovendo i 29 azzurri convocati che ritiene adatti al nuovo sistema di gioco.
Il ct fa, dunque, il separato in Casa Italia.

 

Perché in serie A nessun allenatore utilizza l'assetto scelto per la quarta tappa della Nazionale nelle qualificazioni mondiali, sabato sera a Vaduz contro il Liechtenstein che, vale la pena ricordarlo, è piazzato al 183° posto del rankin Fifa e il 5 settembre scorso ha incassato 8 reti, senza segnarne, a Leon contro la Spagna. Ma Ventura, il mese scorso, lo ha già provato a Skopie, il 9 ottobre, per la rimonta contro la Macedonia, usando Candreva e Sansone alti al fianco di Immobile e Belotti nell'ultima mezzora. In campionato, invece, questo modulo non va di moda. L'anno scorso, con Dzeko in crisi, servì a Spalletti per riprendere quota in classifica e arrivare al 3° posto: Salah ed El Shaarawy larghi, in mezzo Perotti e Nainggolan. Mai, però, con il doppio centravanti come sarà la nuova Italia. Nelle prime 12 giornate di questo torneo è capitato in corsa di vedere qualche formazione passare al 4-2-4. Ancora la Roma, quando ne ha avuto bisogno, il Milan che Montella, abbandonando il 4-3-3 o 4-1-4-1, ha provato con 2 giocatori offensivi in mezzo alle ali, il Sassuolo che, sistemato di solito da Di Francesco con il 4-3-3 o con il 4-2-3-1, ha diversi esterni d'attacco nella sua rosa e il Genoa che Juric, però, preferisce con il 3-4-3.

VIRATA OBBLIGATORIA
La Nazionale, dunque, gioca il suo solitario e, rispetto al passato, avanza controvento. Conte, proprio fidandosi del blocco Juve, scelse il 3-5-2 per dare certezze all'Italia. Cioè la base più solida per portare avanti il progetto. Conoscenze tattiche che lui stesso approfondì con i giocatori nel triennio passato sulla panchina bianconera e che portò, approfittando della presenza di diversi titolari della sua ex squadra di club (minimo 5), anche a Coverciano: con Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini è andato, insomma, sul sicuro, pur perdendo un anno fa Marchisio, da sfruttare sia come regista che come interno. Al nucleo storico aggiunse, come ricambi, Rugani e Zaza che sono ancora qui. Ventura avrebbe voluto fare lo stesso, prima di avviare il ricambio generazionale che comunque è stato messo in preventivo all'alba della nuova gestione tecnica. Ha dovuto, invece, rivedere il piano iniziale. L'accelerazione è dipesa dagli infortuni. Nelle sue prime 4 gare, cominciando dall'amichevole con la Francia, il 1° settembre a Bari, ha avuto solo 1 volta a disposizione il trio difensivo della Juve: ad Haifa, il 6 settembre, contro Israele. Chiellini ha saltato 2 match su 4, tant'è vero che negli ultimi 2, contro la Spagna e la Macedonia, ha avuto spazio il debuttante Romagnoli che, però, si trova meglio nella linea a 4. Adesso è uscito di scena pure Barzagli. In più è out, e lo sarà a lungo, Florenzi, utile come esterno del 3-5-2. Di qui il cambiamento, sapendo che la serie A gli offre parecchi esterni alti: da Candreva a Bonaventura, da Insigne a Politano. Qui, oltre a Bernardeschi, può contare pure su Sansone, attualmente emigrato in Spagna, e all'occorrenza su Eder. E a casa sono rimasti Berardi (infortunato) ed El Shaarawy. La traccia, quindi, è già scritta. Guardando al futuro.