«Noi come Franceschiello»
i neoborbonici contro Buffon

«Noi come Franceschiello» i neoborbonici contro Buffon
Lunedì 4 Luglio 2016, 18:48 - Ultimo agg. 19:15
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«Questa Italia era arrivata all'Europeo come un esercito di Franceschiello e riparte come una corazzata rispettata in tutta Europa: se continuiamo così torneremo protagonisti della ribalta mondiale. Davvero vogliamo dilapidare tutto questo?». Una dichiarazione di legittimo orgoglio, firmata dal capitano Gigi Buffon, riguardo al rispetto conquistato dalla Nazionale azzurra. Ma che ha scatenato la reazione del Movimento Neoborbonico e dei Comitati delle Due Sicilie, che hanno inviato a Buffon un pacco-dono con libri relativi alla storia dell'esercito delle Due Sicilie. «Caro Buffon, impara la storia» c'è scritto.

Buffon c'è cascato di nuovo a quattro anni di distanza, anche se probabilmente ha usato un luogo comune senza neanche conoscerne il significato. Già nel 2011, nel corso di un'intervista televisiva, aveva parlato di «esercito di Franceschiello» come sinonimo di esercito disorganizzato e male armato. «I soldati dell'esercito delle Due Sicilie, alla luce di quanto dimostrato da studi sempre più aggiornati e diffusi - replicano nella loro nota neoborbonici e comitati delle Due Sicilie - si comportarono in maniera eroica durante l'unificazione preferendo morire piuttosto che rinnegare la loro fedeltà alla loro patria napoletana e all'ultimo re napoletano (Francesco II di Borbone). A migliaia furono deportati e massacrati nelle prigioni e nei lager dei Savoia ed in particolare nella fortezza di Fenestrelle, in Piemonte». Proprio a Fenestrelle si è svolta una manifestazione a cura dei Comitati delle Due Sicilie e con la partecipazione di delegati neoborbonici provenienti da tutta Italia. «Queste dichiarazioni sono l'ennesimo esempio di luoghi comuni abusati e immotivati e che offendono una intera popolazione» si legge ancora nella nota.