Le pagelle del Mattino | Callejon rivelazione: costanza e gol. Higuain abile a conquistare i tifosi

La pagelle del Mattino
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Lunedì 19 Maggio 2014, 08:29 - Ultimo agg. 15:10
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8 Reina



Il portiere spagnolo più volte decisivo in campionato, soprattutto in alcune partite chiave: la vittoria al Meazza sul Milan, quella al San Paolo sulla Roma. Rendimento sempre ben oltre la sufficienza, salvo qualche pausa, la trasferta di Livorno e quella di Udine. Decisivo soprattutto in Europa, prestazioni di altissimo spessore sia in Champions League che in Europa League. E in coppa Italia determinante furono le sue parate nel ritorno della semifinale con la Roma.



6 Maggio



Stagione poco fortunata per l’esterno azzurro. Fermato da più infortuni, cominciò con l’operazione al menisco e ha chiuso con il pneumotorace di ritorno dalla trasferta di Europa League a Oporto. Diversi contrattempi che ne hanno condizionato il rendimento, al di sotto del suo standard abituale. Ha fatto anche un po’ fatica ad assimilare la difesa a quattro di Benitez, però in campo ci ha messo il solito impegno e l’abituale spirito di sacrificio.



7 Fernandez



Il difensore è quello cresciuto di più con la cura Benitez. Ha acquistato sicurezza ed è diventato titolare fisso al fianco di Albiol. Il nazionale argentino nella difesa a quattro e con le rassicurazioni del tecnico spagnolo è riuscito a tirare fuori il meglio di sè. Qualche errore soprattutto nella fase iniziale, vedi la gara interna con il Sassuolo, quando ancora non aveva trovato il ritmo giusto. Poi prestazioni positive e la capacità di giocare palla a terra come vuole Rafa.



7.5 Albiol



La vera guida della difesa a quattro, l’allenatore in campo, quello che traduce per i compagni le indicazioni di Benitez e dà la lettura giusta a tutte le situazioni tattiche. Tra i più impiegati da Rafa, partite di altissimo livello soprattutto in Champions League al San Paolo contro Borussia Dortmund e Arsenal. Abilissimo a tenere la linea alta e a far scattare il fuorigioco, ottimo senso di posizione, sicuro di testa. Se migliorasse anche la velocità nel breve sarebbe un vero e proprio fenomeno.



6.5 Ghoulam



Indovinatissimo l’innesto a sinistra del terzino franco algerino. Un acquisto prezioso a gennaio, subito pronto sia fisicamente che mentalmente. Buona la spinta sulla fascia, da ricordare il cross precisissimo sulla testa di Callejon nel gol vittoria in campionato sulla Roma. Presidia con attenzione il suo lato, poche volte messo in difficoltà dall’esterno avversario, abile nelle chiusure in diagonale ed efficace anche sui palloni alti. Ha contribuito a dare equilibrio al reparto difensivo.



7 Inler



Il migliore del centrocampo, il più continuo, sicuramente quello più adatto per caratteristiche al gioco di Benitez. Qualche momento di calo ma nel complesso un rendimento di spessore impreziosito da qualche gol alla Inler, tipo quello realizzato contro il Marsiglia nel match del San Paolo di Champions League. Capace di assolvere la doppia fase, il lavoro in fase d’interdizione e l’impostazione palla a terra. Utile da schermo davanti alla difesa a quattro di Rafa.



7 Henrique



Il difensore brasiliano si è rivelato un jolly prezioso, qualità che non sono passate inosservate a Scolari che lo ha convocato tra i 23 per i Mondiali. Difensore centrale, si è disimpegnato benissimo da laterale destro, sopperendo alle assenze di Maggio e Mesto, in un momento decisivo della stagione. Una rete bellissima a Catania, tra le più belle di questo campionato del Napoli. Venuto dal Palmeiras in cerca di rilancio ci è riuscito in pieno: un grande colpo di mercato.



6.5 Jorginho



Il regista preso dal Verona si integra subito nel centrocampo del Napoli. La presentazione è alla grande, tra i migliori in campo nella semifinale di ritorno di coppa Italia contro la Roma e un gol con un colpo di classe. La sua capacità migliore è la verticalizzazione per le punte e il giro palla, da migliorare la fase di non possesso. Un colpo di mercato fondamentale, Benitez in mediana cerca elementi capaci soprattutto d’impostare e che sappiano giocare al calcio, modello Pirlo.



6 Dzemaili



Raggiunge un buon bottino di reti anche quest’anno e conferma la sua qualità migliore, quella d’inserirsi in profondità per cercare la porta avversaria. Benitez lo impiega a corrente alternata: senza continuità è difficile mantenere un rendimento di spessore. Da mediano davanti alla difesa alterna cose buone ad altre meno convincenti: deve migliorare soprattutto in fase di non possesso, fondamentale per dare equilibrio a una squadra che gioca con il modulo di Benitez.



6 Behrami



Luci ed ombre nella stagione dello svizzero, in calo rispetto agli anni di Mazzarri. Le migliori partite in Champions League, poi il calo e l’infortunio al piede che lo ha tenuto fuori per oltre due mesi. Con Benitez non si è acceso mai un vero e proprio feeling perché le sue caratteristiche non sono esattamente quelle preferite dal tecnico spagnolo per il ruolo di centrale. Con l’arrivo dell’italo-brasiliano Jorginho è scivolato in panchina e si è rivisto poche volte da titolare.



6 Hamsik



La stagione più difficile per lo slovacco a Napoli, complice l’infortunio al piede che lo ha tenuto fuori per oltre due mesi. Solo sette reti in campionato, per la prima volta da quando gioca a Napoli non è arrivato in doppia cifra. Il gol lo ha ritrovato a Genova contro la Sampdoria dopo un digiuno di sette mesi. Dopo la partenza boom cone le due doppiette consecutive contro Bologna e Chievo si è eclissato. Nel nuovo ruolo di Rafa gioca in maniera diligente ma poche volte ha fatto la differenza.



9 Callejon



Il migliore in assoluto, rendimento costante, prezioso per la doppia fase, generosissimo e bomber implacabile nelle sfide decisive. Alcuni gol da copertina, come il tiro al volo nel blitz del Napoli a Firenze, o quello di Marsiglia in Champions League. Ha giocato praticamente sempre e le sue prestazioni sono state positive sotto tutti i punti di vista. Al primo anno a Napoli, dopo le stagioni con il Real Madrid, ha sfruttato al meglio la prima annata da titolare fisso.



7.5 Insigne



Lorenzo è tra quelli che ha giocato di più. Decisivo nella finale di coppa Italia contro la Fiorentina, sua la doppietta decisiva. Si è sacrificato moltissimo in fase difensiva ricoprendo da esterno tutta la fascia come gli chiedeva Benitez. Il napoletano è cresciuto sotto tutti i punti di vista: la sua rete su punizione contro il Borussia Dortmund al San Paolo resta tra le più belle di tute la Champions League. Generoso e combattivo, merita i Mondiali.



7.5 Mertens



Spesso determinante, capace di fare la differenza anche quando è entrato dalla panchina. Ha segnato il gol del 3-1 nella finale di coppa Italia contro la Fiorentina, quello del 2-2 sempre all’Olimpico contro la Roma nella semifinale poi persa 3-2. Tutti gol significativi: suo anche il 2-0 allo Juventus. E tutte reti bellissime, basti pensare alla rete contro la Lazio di Reja. Il folletto belga è imprendibile nell’uno contro uno, rapidissimo a liberarsi in dribbling e a tirare.



8.5 Higuain



Gonzalo non tradisce le aspettative dopo gli anni nel Real Madrid e conferma le sue grandi qualità di leader. Il bomber stagionale del Napoli, l’argentino è andato a segno in tutte le competizioni, costretto a fermarsi nel finale di stagione per l’infortunio subito al Meazza contro l’Inter. Ha raccolto l’eredità pesantissima di Cavani e ha subito acceso la fantasia dei tifosi napoletani: il Pipita è stato fondamentale non solo per le reti ma anche per il suo sacrificio per i compagni e la capacità di partecipare al gioco di squadra.



6 Pandev



Il solito macedone, bene all’inizio e alla fine della stagione. In mezzo lunghi mesi di torpore. Partenza fortissima Pandev, già nelle amichevoli estive, protagonista del trofeo Emirates a Londra, subito in forma anche in campionato con prestazioni positive. Poi il calo prima di riemergere nel finale di stagione, incontenibile contro il Cagliari. Il ruolo di rifinitore alle spalle della punta più avanzata è congeniale alle sue caratteristiche però anche stavolta la sua stagione è stata caratterizzata da troppi alti e bassi.



8 Benitez



Vince un titolo al primo anno, la Coppa Italia. E conferma così di essere un vincente alla prima esperienza su una panchina nuova. In campionato il Napoli ha avuto qualche incertezza di troppo contro le piccole, questo limite ha consentito a Juventus e Roma di prendere il largo. Gli azzurri però hanno mostrato un gioco offensivo spettacolare, merito delle idee di Rafa: da migliorare invece la fase difensiva. In Champions League resta la grande amarezza per un girone disputato su alti livelli e finito a pari punti contro Borussia Dortmund e Arsenal: gli azzurri sono stati condannati dalla differenza reti. In Europa League si poteva fare di più contro il Porto. Bilancio ampiamente positivo visto che si tratta del primo anno napoletano per il tecnico spagnolo.



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