Pallone d'oro a Lewandowski,
la beffa per Jorginho

Pallone d'oro a Lewandowski, la beffa per Jorginho
Pallone d'oro a Lewandowski, la beffa per Jorginho
di Andrea Sorrentino
Venerdì 29 Ottobre 2021, 07:00
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Così è, se vi pare. La classifica del Pallone d’oro 2021 svelata da Marca (come nel 2018, quando vinse Modric), si può leggere in vari modi. Come un risarcimento a Robert Lewandowski, che secondo la foto birichina, rubata dal quotidiano spagnolo a France Football, sarebbe il vincitore del premio: un anno fa non fu assegnato causa pandemia, ma l’avrebbe vinto a mani basse il polacco.

Oppure come un fedele specchio dei valori individuali: dopo Lewa, ci sono Messi, Benzema, Salah, Jorginho, Mbappé, Kanté, Haaland, Cristiano Ronaldo e De Bruyne, difficile trovarne di migliori (pensate al Salah immaginifico degli ultimi due mesi), al massimo si potrebbe invertire qualche posizione, ma siamo lì. O come la cartina di tornasole dei mutati equilibri: per la prima volta dal 2008, non vincerebbe un giocatore del Barcellona o del Real Madrid. Oppure ancora, e qui veniamo a noi, è un giudizio negativo sul valore tecnico espresso dagli Europei, prima ancora che dell’azzurro Jorginho: a parte lui, quinto, nei primi 10 non c’è un solo semifinalista di Euro 2020, mentre tra i primi sette ci sono tre francesi, nonostante i Bleus siano stati usciti agli ottavi. L’undicesimo posto per Donnarumma e il tredicesimo per Chiellini sono altre briciole per gli azzurri. 

Si tratta di un’altra bocciatura delle giurie sportive per l’indimenticabile estate italiana: è di pochi giorni fa l’esclusione di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi dalla top ten dei migliori del mondo nell’atletica nonostante Tokyo, e quello è stato davvero un sopruso.

Il quinto posto di Jorginho, che sta lì, solo e orgoglioso in mezzo ai fenomeni del calcio, forse non è così scandaloso, se il principio è quello di premiare la capacità tecnica assoluta, più che i trofei vinti: Jorginho ha alzato anche la Champions League insieme a Kanté, per questo lo si accreditava di chances di vittoria. In ogni caso sarebbe un piazzamento onorevolissimo, che corona la sua carriera. Ma il vincitore è tra i più degni.

Robert Lewandowski, 33 anni, vegetariano solo il giorno della partita perché dice che la carne gli appesantisce i riflessi sotto porta, è di gran lunga il miglior centravanti del mondo, ora che Cr7 sfiorisce. Non solo per l’inizio di stagione col Bayern Monaco (14 gare, 17 gol) ma per i 501 gol in 710 partite coi club, i 72 in nazionale. Nella stagione 19-20 era arrivato a quota 46, più la vittoria in Champions. Nell’annata 20-21, ha superato il record in Bundesliga di Gerd Müller (41 gol a 40) che resisteva da 49 anni.

Ha mollato il Bayern solo in un momento cruciale: si è infortunato in nazionale, come tanti, e ha saltato i quarti di Champions. Al suo posto ha giocato Choupo Mouting, infatti è passato il Psg. Una volta Lewa segnò cinque gol in 9 minuti al Wolfsburg, uno dei suoi record che resisteranno nel tempo. Era il periodo in cui lo allenava Guardiola: «Pep ha cambiato il mio modo di vedere il calcio e di stare in campo», ha confessato il polacco poche settimane fa. In un’intervista rilasciata a Marca. E in cui si parlava diffusamente, quando si dice il caso, di Pallone d’oro.

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