Verona, Lazovic firma l'impresa:
i gialloblù sbancano Parma

Verona, Lazovic firma l'impresa: i gialloblù sbancano Parma
Martedì 29 Ottobre 2019, 16:44 - Ultimo agg. 23:01
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E’ la sera del Verona, bissa il successo esterno di Lecce, due mesi dopo, nelle 7 partite successive aveva battuto solo la Sampdoria: si conferma una delle migliori difese del campionato, solo nell'anno scudetto era così impenetrabile. Il Parma è con soli sei giocatori in panchina, di cui due portieri e due giovani, al Tardini fatica, come spesso, dal ritorno in A. L’orario e l’infrasettimanale tengono lontani in parte i tifosi dell’Hellas, in genere più numerosi dei 700 di oggi.

Alla prima occasione passa il Verona, il tunnel mancato di Salcedo trova la deviazione di Darmian, Lazovic cattura palla dal limite e spara all’incrocio dal centro sinistra, fuori area. Ha 29 anni, era stato uomo forte di Stella Rossa e Genoa, anche di Juric, che se l’è portato, assieme proprio all’italocolombiano Salcedo. 
Stepinski non segna da 20 partite è comunque molto utile nel far salire la squadra. Il Parma quando deve fare la partita è meno efficace, ha tre occasioni con Gervinho: colpo di testa a lato, destro potente smanacciato da Silvestri, reggiano di Castelnovo ne’ Monti, e controfuga chiusa centralmente. La pressione crociata cresce, Karamoh non ha però l’efficacia di San Siro: senza Inglese e Cornelius, D’Aversa cerca spesso Kucka, come torre offensiva. Il finale di tempo è gialloblù, con un tiro di Verre e la parata complicata di Sepe sul colpo di testa di Kumbulla, sorprendente centrale albanese di 19 anni. “Dobbiamo palleggiare meglio - auspica all’intervallo Lazovic -, essere attenti alle ripartenze, pericolose”. E alla ripresa c’è proprio lo sprint emiliano, Gervinho scambia con Kulusevski, ne dribbla due e di prima la manda sulla traversa. Il palleggio veronese somiglia a quello del Crotone portato in A da Juric, la sua unica esperienza davvero positiva in panchina. 
La partita è avvincente anche sugli spalti, con 15mila presenti, i cori ipnotici della curva Matteo Bagnaresi e i movimenti con le braccia dei veronesi.

Dopo Zaccagni, entrano Pessina ed Hernani, il Verona fa un po’ il Parma, traccheggia, congela il ritmo ma sfiora il raddoppio con Lazovic da sinistra. Darmian da fuori, Zaccagni respinge vicino all’area piccola. Gunter svetta in difesa, Darmian è a tutto campo, rimonta il velocista Lazovic. 
Ieri l’Atalanta ha vinto la supercoppa primavera, con Kulusevski mvp al Tardini è stata campione d’Italia, dall’angolo del macedone-svedese Dermaku mette in crisi Silvestri che comunque anticipa Kucka. Entra Sprocati, dalla scorsa stagione titolare solo 5 volte, il Parma chiude con il 3-4-3, attaccando anche con 5-6 uomini, concede allora un colpo di testa a Stepinski, spazzato dall’albanese Dermaku. Silvestri è fra i portieri più acrobatici, non ha problemi a deviare il sinistro di Karamoh. Neanche la punizione presa da Sprocati lo spaventa, regge l’argine Hellas. Che restituisce palla dopo un fallo su Veloso, sostituito dal debuttante Danzi, Karamoh non fa altrettanto scatenando la reazione stizzata dei gialloblù. Si finisce fra angoli parmigiani in sequenza, esulta Juric, assieme al popolo dell’Hellas. Felice perchè il Verona è a +5 sulla zona retrocessione e sembrava da ultimi posti, mentre il Chievo è solo in zona playoff, in B. Il Parma sognava una notte da 5° posto, accanto alla Roma, non ha una rosa abbastanza lunga per l’Europa.

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