Roma, c'è la Coppa Italia: Mourinho è alla guida, è uno specialista con nove trofei nazionali vinti

Roma, c'è la Coppa Italia: Mourinho è alla guida, è uno specialista con nove trofei nazionali vinti
di Alessandro Angeloni
Giovedì 20 Gennaio 2022, 00:18 - Ultimo agg. 21 Gennaio, 09:49
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Alla fine sì, è uno Special-ista. E la Roma ne ha fortemente bisogno, perché la Coppa Italia manca dal 2008. Lui, Mou, di trofei nazionali se ne intende. Nel suo palmares non solo le grandi coppe, Champions (due, una con l’Inter e una con il Porto), Europa League (due, una con il Porto e una con il Manchester United), oppure gli scudetti in campionati importanti (otto in quattro tornei diversi), dal Portogallo all’Italia, ci sono pure le coppe nazionali. Che lo Special ha vinto in ogni Paese che lo ha ospitato: Portogallo, Inghilterra, Italia e Spagna. Un en plein. Stasera comincia l’avventura della Roma in Coppa Italia, un trofeo che da queste parti ha sempre avuto un significato particolare: ha segnato la rinascita della Roma negli anni ‘80 e ha dato dignità al club di Sensi con l’avvento di Spalletti nel quadriennio 2005-2009. La Coppa Italia vinta da Mourinho nel 2010 è stata proprio contro la Roma. 

CRITICHE INGLESI
In un’annata come questa, nella quale sperare in uno scudetto o nella zona Champions - come ai vecchi tempi - è complicato, José si aggrappa alla Coppa di scorta. Si parte contro il Lecce, all’Olimpico, davanti a pochi intimi, circa 5000, una squadra che i giallorossi non vedono in questa competizione dal 1982. Il portoghese ha cominciato in Portogallo la sua collezione di coppe nazionali. Parliamo del 2002-2003, il successo della Taça de Portugal - in finale, 1-0, contro l’União Leiria - completa un’annata eccezionale, avendo vinto anche il titolo nazionale: l’anno successivo, lo Special vincerà la Champions, sempre con il Porto. Erano gli inizi, già si capiva quale sarebbe stato il destino di Mourinho. Da predestinato. E poi, ha mantenuto le attese. Il salto nella Premier è stato accompagnato dalla stessa stella. Lì, di Domestic cups ne ha vinte cinque, così suddivise: una coppa d’Inghilterra, l’FA Cup (con il Chelsea), la nostra Coppa Italia, e quattro Coppe di Lega (tre con i Blues e una con lo United), eguagliando il record di Alex Ferguson e Pep Guardiola.

La stessa Inghilterra che lo ha coccolato, oggi lo critica aspramente. La Bbc gli ha dedicato un approfondimento, sul suo impatto nella Roma dopo le esperienze prima con Manchester United e Tottenham. Se mentre nella Premier non sembrano mancare gli estimatori del tecnico portoghese - ultimo in ordine cronologico l’Everton, secondo i media -, la fama che precedeva Mourinho sembra essere sparita. La Bbc ha messo in evidenza il campionato altalenante della Roma, gli otto punti in meno del suo predecessore Fonseca e il malinconico settimo posto in classifica. «La fragilità psicologica della Roma mourinhiana sorprende in negativo», sottolinea la BBC. Mou nella Capitale ha solo ora cominciato un percorso triennale, è chiaro che stia andando incontro a più difficoltà di quelle che si poteva immaginare. Altri tempi quando in Spagna, ha battuto il Barcellona nella finale della Coppa nazionale: era il finale di stagione 2010-2011, si giocava al Mestalla. Mou ha battuto Guardiola 1-0 grazie a una rete di Ronaldo. Nella Roma, Cristiano, non ce l’ha e nemmeno uno che gli si avvicini. E’ tutta un’altra storia, è tutto un altro Mou, che però non vuole ancora perdere il vizio della vittoria. Una Coppa Italia, una Conference, comunque significherebbe firmare un pezzo di storia giallorossa. 

LE SCELTE E IL TURNOVER
Stasera manderà in campo una formazione vicina a quella titolare (ieri in sala video, studiata attentamente la formazione di Baroni), con i rientri di Cristante e Ibanez (Mancini è squalificato, Rui Partricio acciaccato, pronto Fuzato). Rivedremo anche Karsdorp a destra e uno tra Viña e Maitland-Niles a sinistra. Recuperato El Shaarawy, che si dividerà il posto di esterno sinistro con Felix. Così come Zaniolo con Mkhitaryan, un altro specialista delle coppe Nazionali (ne ha vinte 5). A seguire, Rui Patricio 4, Maitland-Niles e Sergio Oliveira 3.

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