Razzismo, la Serie A ora fa sul serio:
verso il divieto di ingresso negli stadi

Razzismo, la Serie A ora fa sul serio: verso il divieto di ingresso negli stadi
di Cristiano Tarsia
Venerdì 8 Ottobre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 20:03
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«Il 13 ottobre, in occasione della periodica Commissione Csr, i club adotteranno nuove misure condivise per affrontare manifestazioni di razzismo negli stadi, come la possibilità di vietare l'accesso in tutti gli impianti a chi dovesse rendersi protagonista di tali episodi, nel segno di una decisa e unanime condanna da parte di tutto il mondo del calcio». Poche, stringate, righe per raccontare quella che sarà l'inizio di una rivoluzione nella lotta al razzismo negli stadi. Una decisione anticipata ieri dal nostro giornale dopo gli epiteti vergognosi rivolti domenica scorsa da un tifoso fiorentino a Koulibaly. Il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, e l'amministratore delegato, Luigi De Siervo, stavolta vogliono provare a fare sul serio per debellare un fenomeno radicato negli impianti italiani. Chi sarà beccato a lanciare offese razziste sarà bandito da tutti gli stadi di Italia. Ad esempio la Juventus aveva identificato e denunciato, per istigazione all'odio razziale, il tifoso, operaio di Rovigo, che aveva insultato Mike Maignan, portiere del Milan. Il club bianconero gli ha già vietato l'ingresso all'Allianz Stadium. Un domani, però, questa decisione potrebbe essere condivisa dalle altre 19 società di serie A. 

Restano, ovviamente, alcuni punti operativi da sistemare. Ieri si è riunita l'assemblea. Per parlare soprattutto dei diritti televisivi e dei problemi di Dazn (si è deciso di rimandare la questione a un tavolo tecnico). Sul razzismo, invece, mercoledì prossimo ci sarà la riunione della commissione Csr, formata dai 20 corporate social responsability della massima divisione (figure che si occupano delle iniziative sociali all'interno del club), un analogo dirigente della Lega calcio, e un rappresenante dell'Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali). L'idea di fondo è quella di vietare l'ingresso a tutti gli stadi della A.

Per un periodo di tempo abbastanza lungo.

La commissione Csr si riunisce periodicamente. Sinora, però, aveva affrontato quasi esclusivamente aspetti di prevenzione sul fenomeno. Come ad esempio la campagna Keep Racism Out che verrà confermata anche quest'anno e vedrà una giornata di campionato interamente dedicata.

E sul razzismo ci sono da registrare ancora prese di posizione. Ieri è stata la volta di Lilian Thuram, ex campione francese di Juventus e Parma. «I giocatori bianchi e gli allenatori bianchi possono fare tanto, se non fai niente vuol dire che accetti uno stato di cose. I giocatori devono dire: sì c'è razzismo in Italia. E lo dici perché ami l'Italia e vuoi cambiare le cose. Se tu hai un problema, io ti devo aiutare, non è che ti devo chiedere prima da dove vieni e che colore della pelle hai», le parole dell'ex difensore. «Quando gridi che Koulibaly è una scimmia tu fai violenza, colpisci non solo lui ma tanta gente - sottolinea il campione del mondo 1998 - Una persona deve aiutare un'altra persona perché abbia gli stessi diritti. Per uscire dal razzismo tu non devi pensare come un francese, un italiano, un nero, un bianco, un senegalese, ma come un essere umano».

Intanto Firenze continua nella sua campagna contro il razzismo. Dopo gli insulti e gli ululati discriminatori dopo la gara con il Napoli, l'assessore allo sport Cosimo Guccione, in collaborazione con la Figc delegazione Firenze, ha lanciato un'iniziativa contro ogni forma di intolleranza insieme alle squadre di tutte le partite (sia di settore giovanile che dei campionati dilettanti) in programma sul territorio comunale per questo fine settimana: prima del sorteggio a centrocampo verranno esibiti al pubblico i cartelli con la scritta, appunto, Firenze dice no al razzismo e l'hashtag #stopracism. 

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