Roma, il grande problema è la dipendenza da Dybala: ma ora la squadra può solo crescere

Mourinho chiude l’anno con un bilancio negativo

Roma, il grande problema è la dipendenza da Dybala: ma ora la squadra può solo crescere
Roma, il grande problema è la dipendenza da Dybala: ma ora la squadra può solo crescere
di Alessandro Angeloni
Martedì 15 Novembre 2022, 07:28 - Ultimo agg. 16 Novembre, 09:04
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Pensare di fare peggio è difficile, ma non impossibile. Paulo Dybala - che oggi compie 29 anni (e auguri) - ha regalato una speranza alla Roma, la sosta porta consiglio e apre una grossa parentesi, piena di pensieri e di soluzioni. L'aspetto positivo: saranno solo in quattro, Viña, Rui Patricio, Dybala e Zalewski a partecipare al Mondiale. Ci sono poche cose da salvare di questo scorcio di stagione e il 21 argentino, ovvio, è una di queste e non solo per i suoi sette gol (cinque in campionato), ma per la luce - come l'ha definita Mourinho - in grado di irradiare sulla squadra. La missione di Mou nel 2023 sarà anche quella di creare un gruppo che sappia cavarsela anche senza il suo numero uno, che tra l'altro può svincolarsi per la clausula (venti milioni) che ha nel contratto. La Roma viaggia sugli umori dei singoli, in gran pare mancati, e Paulo è stato in buona parte affiancato dai soli Pellegrini e Smalling, pure loro con poche responsabilità sulle spalle.

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Il capitano deve alzare il livello, almeno a quello dello scorso anno quando, alla quindicesima giornata, era a quota cinque reti, mentre ora è fermo a una; Chris ha ritrovato continuità e ha sempre tenuto alto il rendimento. Errori sì, ne ha commessi, ma rari. Sono mancati i gol, specie in assenza di Paulo: il parco attaccanti ha prodotto in campionato la bellezza di otto reti. La Roma ha continuato a segnare da palla inattiva e questo è un altro aspetto da salvare e portare in dote anche nel 2023. Sul resto c'è da lavorare molto e Mourinho in questo mese abbondante dovrà trovare soluzioni ai problemi più che denunciarli. La Dybala-dipendenza forse è il più grande. Paulo è la risorza e paradossalmente il problema. La Roma oggi non è distante dalla zona Champions, solo tre punti, ma davanti ha tutte le sue concorrenti, dal Napoli (primo) all'Atalanta. La lotta è aperta, ma tosta. Lo scorso anno, dopo quindici giornate, la Roma aveva due punti in meno di oggi, 25, ma era quinta. Il problema era che non c'era il potenziale per guadagnarsi la Champions e il traguardo presto è stato abbandonato. Quest'anno è indispensabile per una Roma che vuole trattenere lo Special e Dybala stesso.

 

LA CLAUSOLA E GLI INFORTUNI
Devono cambiare tante cose, però. Intanto, andrebbe chiusa l'infermeria per mancanza di pazienti. La Roma non è l'unica che ha subito infortuni, ma da queste parti hanno pesato più. Wjinaldum e Dybala quelli più pesanti, il totale ammonta a 18 (ora c'è anche Cristante, che dovrà sottoporsi a intervento alla mano) tanto che in questa fase Mou si è affidato a qualche ragazzo, vedi Volpato e Tahirovi.

Con tutti, o quasi, gli uomini in rosa forse si vedrà un'altra Roma, un altro calcio.

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LO STRAPPO CON TAMMY
La crisi di gioco ha come responsabile l'allenatore, ma inevitabilmente non possono essere esentati i calciatori, tanti/troppi sotto rendimento. I nuovi non sono (quasi) mai stati all'altezza, l'altro ieri è arrivato il gol decisivo di Matic, in ripresa dopo un avvio così e così. Per non parlare di Belotti e di Celik. Dybala a parte, uno dei meno peggio è Camara, arrivato come riserva e oggi titolare per necessità. Dei vecchi, per fare degli esempi, sono mancati Spinazzola, mai tornato ai suoi livelli e ora è anche ko, Zalewski, che non ha confermato il talento cristallino ammirato nella passata stagione e Abraham che pian piano è diventato un caso e Mou ha scoperchiato la pentola: le parole durissime nei confronti di Tammy dovranno scatenare una reazione e un risveglio col nuovo anno. Alla lista va aggiunto Karsdorp, che ha rotto con l'allenatore ed è dato in partenza. La Roma, tornando ad Abraham, non si può permettere un attaccante da tre gol in campionato su quindici partite, un bottino conquistato Smalling che di mestiere fa il difensore. Stesso discorso vale per Zaniolo, che di reti ne ha segnata solo una. Non a caso la Roma è tra le big, quella che ha fatto meno gol di tutte: 18. Medio il rendimento della difesa, con 14 gol subiti, in linea con le altre (Napoli 12, Milan e Atalanta 15, Juve 7, Inter 22 e Lazio 11). Il problema, insomma, è la luce mancata là davanti. Ora la Roma è in vacanza, poi lavorerà in Giappone dal 22 al 29: lì previste due amichevoli, con il Nagoya Grampus (il 25) e con lo Yokohama F. Marinos (il 28). A dicembre, quasi sicuro il ritorno in Portogallo, in Algarve. Per rialzare la temperatura.

 

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