Paulo Fonseca ha accantonato la vittoria in Europa League e pensa al Bologna, prossima avversaria della Roma in campionato. Il tecnico ha svelato che Smalling è ancora in fase di recupero, più avanti Mickitaryan: «Ho visto tanti infortuni, è un calendario congestionato con tante partite. È un problema di cui dobbiamo parlare, ne parla Guardiola sempre e ha detto che i giocatori non sono macchine». Ecco la conferenza stampa del tecnico.
La differenza tra campionato ed Europa League. «Sono due competizioni diverse. Noi siamo stati per quasi tutta la stagione i primi quattro della classifica. Poi sono mancati tanti giocatori importanti. La Serie A è una competizione lunga con tante partite, l’Europa League ha la fase dei gruppi e poi ci sono le eliminatorie. La verità è che quando c’è una competizione lunga si può sbagliare di più e se non c’è il giocatore importante è troppo difficile».
Integrare lo staff con un conoscitore del calcio italiano. « Non ci ho mai pensato»
La mentalità. «I giocatori capiscono che la prossima partita è sempre la più importante. Adesso devono capire che è importantissimo battere il domani il Bologna».
Le parole di Sabatini. «Non visto l’intervista e non commento quello che non ho visto».
Il futuro. «Il mio futuro non è importante. Sono focalizzato sul presente, è importante la Roma».
La gestione di Veretout e Mkhitaryan. «Sarà difficile avere Smalling per l’Ajax, Micki si è allenato oggi con la squadra e domani non giocherà dall’inizio.
Pastore. «È stato fermo tanto tempo, io ho già parlato con lui. Penso che debba tornare a giocare nel tempo e contesto giusto. Lui sa quello che penso».
Gli infortuni muscolari al flessore. «Non è un problema solo della Roma, ma delle squadre che giocano tante partite e hanno i calciatori in Nazionale. Quello che succede alla Roma succede in tanti altri club. Ho visto tanti infortuni, è un calendario congestionato con tante partite. È un problema di cui dobbiamo parlare, ne parla Guardiola sempre e ha detto che i giocatori non sono macchine».
Puntare sull’Europa. «La partita più importante è il Bologna, bisogna sempre pensare che la prossima partita è la più importante».
I giovani. «È un problema culturale e di necessità. Non si può dimenticare che la Serie A è uno dei campionati più forti e importanti del mondo. In Portogallo sono obbligati a formare i giovani perché non hanno il potere economico. Qui è diverso, in Italia c’è più potere economico. A Roma abbiamo Kumbulla, Calafiori, Mancini, Villar, ci sono molti giovani».
Il Bologna. «Sarà difficile, ma siamo focalizzati su tutta la squadra e non solo su un giocatore. Hanno giocatori di qualità e pensiamo a tutti».
Santon e Reynolds. «Sono convocati e pronti per giocare. Vedremo domani».
Spinazzola. «Non ci sarà domani».