Il pragmatismo e l’orgoglio di Max Allegri parlano due lingue diverse alla vigilia della sfida dell’Olimpico contro la Roma. Da un lato la politica del «passo alla volta, per staccare il Bologna in classifica». Dall’altro invece l’obiettivo massimo, una qualificazione in Champions che con il -15 in classifica «non vale come uno scudetto, ma almeno tre». La Juve recupera tutti a parte Milik e Kaio Jorge, con Pogba pronto a spaccare la partita dalla panchina. «La Roma sta facendo un ottimo campionato, ha incassato solo 5 reti in casa in campionato, nelle ultime 4 vittorie all’Olimpico non ha subito gol. Per noi è uno scontro diretto importante, vogliamo staccare chi è dietro e non sarà semplice. Siamo lontani dalle squadra davanti, ragioniamo passo dopo passo. L’importante è andare a Roma e fare bella partita».
La rincorsa Champions
La quota Champions è di circa 73 punti, ma Max non vuole alzare il tiro. «La rincorsa in Champions è impossibile.
Mourinho
Solo parole di stima nei confronti di Mou: «Se mi accostano a Mourinho sono contento, perché in carriera ha vinto 26 trofei e non sono pochi. Sta facendo un ottimo lavoro a Roma, perchè era qualche anno che non lottava per la Champions. Mourinho ha fatto un ottimo lavoro. Spero domani di vederlo in campo, a mio modesto parere se l’allenatore viene buttato fuori durante la partita potrebbe pagare una multa e poi la volta dopo tornare in panchina». Il futuro di Di Maria? «I grandi giocatori è sempre bello averli a disposizione, Angel è straordinario. Ma di questo si occupa la società. Dybala ha dimostrato nei numeri, anche nei gol, che è un giocatore importante per la Roma come lo è stato per la Juventus. Lo affronteremo conoscendo le sue caratteristiche, con un occhio di riguardo». Un allenatore che lancia i giovani? «Mi son dovuto ringiovanire perché è nato mio nipote…».
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