Roma-Leicester, l'Olimpico è uno show e la città impazzisce: ovazione per Ranieri, caroselli finali

La curva Sud tifa anche in...latino

Roma-Leicester, l'Olimpico è uno show e la città impazzisce: ovazione per Ranieri, caroselli finali
Roma-Leicester, l'Olimpico è uno show e la città impazzisce: ovazione per Ranieri, caroselli finali
di Stefano Boldrini
Venerdì 6 Maggio 2022, 08:48 - Ultimo agg. 10:36
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ROMA Ci scappa anche la citazione in latino in curva Sud: In Britannia cuncti nomen Romanorum horrebant, In Britannia tutti temevano il nome dei romani. Detto che nel Regno Unito, ultimo grande impero della storia, provano sempre enorme rispetto nei confronti di quello romano il premier Boris Johnson è un cultore -, in una notte profondamente romana ci sta. Delirium al potere, tanto per restare in tema, con la città in fermento dal mattino, il traffico impazzito dalle 18 in poi, l'accoglienza al pullman della squadra, la bolgia attorno all'Olimpico e il vigile che dice «qualcosa non ha funzionato a livello organizzativo, speramo che almeno la Roma stasera vince». Spes ultima mori est: la speranza è ultima a morire e il popolo romanista si è aggrappato a questa partita come non accadeva da una vita. La notte con il Barcellona, con la rimonta leggendaria, fu una splendida sorpresa. Quella contro il Manchester United, un anno fa, fu segnata dalla pandemia. Stavolta è un'altra storia.

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E poi c'è il fattore-Mou. L'uomo di Setùbal ha riunito una tifoseria lacerata da anni di divisioni. E' l'uomo giusto al posto giusto: un po' come Jurgen Klopp al Liverpool e Carlo Ancelotti al Real Madrid. E l'ultimo imperatore di una città che sta cercando di riprendersi dopo un decennio abbondante di oscurantismo totale, con una possibile Olimpiade buttata al vento, uno stadio che non «s'adda fare» e le immagini della «monnezza» sulle copertine dei giornali di tutto il mondo. C'è una disperata voglia di normalità una città pulita ad esempio e di ripartire, di tornare protagonista anche nello sport, ferito da fallimenti e abbandoni. Mou nel murale di Testaccio, con la sciarpa al vento, è lo sciamano che ha stregato un popolo.
Eccolo nell'area tecnica, in moro perpetuo, sotto gli occhi di Claudio Ranieri in compagnia della moglie Rosanna, di Francesco Totti e di Zibì Boniek, in una tribuna in cui sono avvistati Friedkin padre e figlio, il sindaco Roberto Gualtieri, più le solite autorità in ordine sparso.

Oltre 60mila spettatori e 3.500 inglesi sbarcati da Leicester, con qualche sostenitore Vip come Gary Lineker che, nel corso della giornata, ha cinguettato su Twitter più volte: il pranzo con alcuni tifosi, la foto ricordo di fronte al Colosseo. «Una vecchia rovina e il Colosseo» ha scritto, con la solita ironia, fino alle immagini all'interno dello stadio.

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LA TENSIONE

Non è stato tutto sereno e tranquillo, purtroppo. Prima del match, momenti di tensione nella zona della curva Nord, con il settore occupato dai fans delle Foxes: lanci di fumogeni e di bottiglie tra le due fazioni. Perché poi, vecchia storia, nella loro Inghilterra i tifosi sono tranquilli, sedati dalle regole e dalla loro ferrea applicazione, ma quando vanno all'estero un certo spirito irrequieto torna a farsi sentire. Dopo il solito campionario di inni, con il contorno di una scenografia spettacolare, il decollo del match e il delirium dopo il gol di Tammy Abraham, romano d'Inghilterra, altro uomo giusto al posto giusto. Al Chelsea, per dire, non è mai stato un idolo di queste proporzioni, neppure nei suoi giorni migliori, mai completamente apprezzato da una tifoseria molto snob. Le bandiere al vento senza tregua in curva Sud e il momento di emozione fantastica quando sui maxischermi viene inquadrato Claudio Ranieri, applaudito da tutto lo stadio, tifosi inglesi compresi che cantano il suo nome. Ranieri si alza, commosso, e saluta, romano de Roma che ha girato il mondo, è benvoluto un po' ovunque, ma non ha mai tradito le origini.
Peccato solo per gli incidenti tra i tifosi del Leicester alla fine dell'incontro. La scintilla era già scoccata prima, quando alcuni hooligans avevano attaccato gli stewards, che erano intervenuti per evitare contatti con i romanisti che avevano lanciato oggetti nel settore ospiti. Al fischio finale eseguiti due Daspo e diversi arresti grazie alle immagini delle telecamere presenti allo stadio. Ora i romanisti ne riempiranno un altro. Come si dice Tirana in latino?

 

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