Roma, Mourinho inerme sulla cessione di Zaniolo. Un anno fa diceva: «I giocatori forti restano». Ecco cosa è cambiato

Il rinnovo di contratto, rimandato da più di un anno, non è mai arrivato. Nicolò ha covato insoddisfazione e adesso è un asset della società in dismissione, con valore quasi dimezzato

Roma, Mourinho inerme sulla cessione di Zaniolo. Un anno fa diceva: «I giocatori forti restano». Ecco cosa è cambiato
Roma, Mourinho inerme sulla cessione di Zaniolo. Un anno fa diceva: «I giocatori forti restano». Ecco cosa è cambiato
di Gianluca Lengua
Venerdì 20 Gennaio 2023, 11:44 - Ultimo agg. 21 Gennaio, 08:41
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Prima o poi il caso a Trigoria doveva deflagrare. La situazione legata a Nicolò Zaniolo è stata tirata troppo per le lunghe: il rinnovo che sarebbe dovuto arrivare a dicembre 2021 è slittato a giugno 2022 che a sua volta è stato posticipato a settembre e infine a data da destinarsi. Spettatore della querelle tra Tiago Pinto e Nicolò è stato José Mourinho che non lo ha mai scaricato pubblicamente garantendo che sarebbe rimasto fino a scadenza di contratto (giugno 2024): «I giocatori forti restano qui», aveva detto a febbraio dello scorso anno. Prima che la Uefa comminasse una multa da 35 milioni alla società per il mancato rispetto del Fair play finanziario, costringendola a una politica di ridimensionamento. Per Mourinho Zaniolo è un calciatore con potenzialità incredibili, ma che faticano a emergere per via della mancata motivazione. E per un allenatore che ha fondato l’intera carriera sull’aspetto mentale, non è cosa da poco. José lo ha sempre difeso anche se il prezzo da pagare era andare contro Vincent Candela che rappresenta la storia del club, o i tifosi che lo hanno fischiato al cambio in Roma-Genoa. E sono stati proprio quei fischi la goccia che ha fatto traboccare il vaso e rotto definitivamente un rapporto.

 

La posizione di Mou

Oggi Mourinho è spettatore inerme di una situazione che lui avrebbe sanato un anno fa, quando l’esterno aveva chiesto il rinnovo a 3 milioni e avrebbe firmato ad occhi chiusi per paura di infortunarsi di nuovo alle ginocchia. I Friedkin e Tiago Pinto non hanno colto l’opportunità, trascinando la situazione troppo in avanti fino ad arrivare al punto di non ritorno. Con il trascorrere dei mesi Nicolò si è reso conto che gli infortuni che lo hanno tenuto lontano dal campo quasi due anni erano davvero alle spalle, il continuo impiego da titolare e il gol in Europa League gli hanno fatto prendere consapevolezza dei suoi mezzi. Poi, c’è stata la chiamata in Nazionale e un rapporto ricucito con Roberto Mancini. Ha maturato l’idea che un giocatore come lui non poteva percepire quanto un esubero come Diawara (2,5 milioni a stagione) e ha covato con il tempo sempre più insoddisfazione. Adesso, è un asset della società in dismissione che sarebbe potuto valere 60 milioni e ne vale (forse) 20. Mourinho si è quasi arreso l’eventualità di perderlo. Non sta combattendo e non farà barricate, ma farà notare nelle segrete stanze di Trigoria che cedere un titolare come Zaniolo durante il mercato invernale, a stagione in corso e con la squadra in corsa su tre competizioni potrebbe essere un clamoroso autogol.

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