Roma, Pallotta contro tutti:
«Il Milan ha perso la testa»

Roma, Pallotta contro tutti: «Il Milan ha perso la testa»
Venerdì 28 Luglio 2017, 12:21 - Ultimo agg. 29 Luglio, 16:10
5 Minuti di Lettura

«Sono così sconvolto alla Uefa, è uno scherzo, è pazzia, non ha senso. Non hanno i soldi». Il presidente della Roma, James Pallotta, commenta con stupore il mercato del Milan, che con i circa 200 milioni di euro spesi finora è stato il più esoso dell'estate. Il consorzio cinese che ha rilevato il club rossonero, secondo quanto riportato da Ap, è stato acquisito grazie al sostegno del fondo azionario statunitense Elliott. In un'intervista telefonica da Boston, dove la Roma si sta preparando in tournée, Pallotta parla del Ceo di Elliott, Paul Singer: «È un mio amico, arriveranno a possedere il club», perché i cinesi «hanno un debito».

Il Milan. «Non ho idea di cosa stia succedendo. Non ha senso. Non hanno i soldi in primo luogo per comprare la squadra, visto che hanno preso 300 milioni in prestito da persone che conosco a Londra, a un interesse piuttosto alto. Stanno spendendo, o almeno facendo importanti anticipi, per giocatori e pagheranno le conseguenze a un certo punto. Loro dicono che è tutto per qualificarsi alla Champions League, ma non sarà abbastanza. Quando gli stipendi saranno uguali ai ricavi, non so che diavolo succederà. Sono gli unici in Serie A che stanno perdendo la testa! Forse loro hanno un grande piano che un giorno scopriremo, ma il resto delle squadre sono in qualche modo razionali. Se potete spiegarmi il Milan, perché io non lo capisco…»

Spalletti e Garcia. «Garcia aveva fatto bene l’anno prima, ma per una certa ragione decise di farlo differentemente e i ragazzi non erano neanche in forma fisica. C’erano state proteste da alcuni giocatori che non erano mai stati in una forma peggiore, che è pazzesco, per dirlo loro… Ho chiesto a un paio di amici di chi mi sarei potuto fidare nel mondo del calcio e uscì fuori il nome di Luciano. Siamo stati abbastanza fortunati ad averlo con 18-19 partite rimaste, ha perso con la Juventus ed è rimasto imbattuto per le successive 17 partite. Spalletti invece aveva un rapporto difficile con i media, ci pensava spesso. Io andavo nel suo ufficio e dicevo “Luciano come va oggi?”, poi uscivo e andavo da qualcuno a chiedere “cosa pensi che significhi?”. Io lo amavo, ma la stampa lo ha fatto impazzire. Voleva solo litigare con loro».

Da Sabatini a Monchi. «Un cambiamento che pensavo andasse fatto realmente perché avevo perso molta fiducia dopo i primi due anni nel mio direttore sportivo. Non solo per il tipo di giocatori che stavamo comprando. I primi due anni sono stati ottimi, ma avremmo dovuto costruire su quelli e invece lui continuava semplicemente a fare scambi. Quindi ad agosto, parlando con Franco Baldini, ho detto che avremmo dovuto prendere un altro direttore sportivo. Ho chiesto di Monchi, Baldini mi ha detto che non sarebbe andato da nessuna parte, ma che gli avrebbe fatto una telefonata. Uscì fuori che Monchi voleva parlarmi. Voleva andare via, abbiamo avuto delle riunioni segrete e ci siamo trovati bene da subito. Siamo stati fortunati a prenderlo perché qualcun altro lo voleva per molti più soldi. In due mesi è stato un dono del cielo. Monchi è un “animale” completamente diverso da qello che ho visto finora. Quando era a Siviglia sapeva che per 15 anni doveva fare i conti con entrate e perdite perché non avevano abbastanza entrate. Per questo è diventato davvero bravo, trovando giovani giocatori che non doveva pagare un sacco di soldi e con i quali ha creato tanto valore per il club».

Nainggolan. «Ho parlato con lui, gli ho detto ovviamente di volerlo tenere e che lo staff e Monchi volevano altrettanto. Dal mio punto di vista, lui è uno dei più importanti sul campo. Non si ferma mai, è completo. C’è stato un periodo lo scorso anno in cui è stato molto importante per prendere punti, visto che ci siamo qualificati per la Champions finendo un solo punto avanti al Napoli. C’è stato un periodo di sei partite di fila in cui le persone non si sono rese conto che Radja stava giocando con problemi muscolari, ma non ha lasciato il campo. È molto importante per noi».
 

 

De Rossi. «Per molti anni la gente ha pensato che potesse essere il capitano, quest’anno può essere il capitano, ma già ora vedo un cambiamento nel suo temperamento. Lo vedo anche in alcuni degli altri, sono molto concentrati e credono sia il loro anno. Potete vedere come interagiscono, negli anni passati c’era musica nello spogliatoio, ho notato che non ce n’era e ho chiesto cosa fosse successo. Loro hanno detto: “Basta con quella merda!”».

Totti. «Ha bisogno di un po' di tempo per pensare» in quale area del club voler lavorare. Al riguardo «abbiamo avuto molte conversazioni: siamo abbastanza aperti ad aiutarlo e lavorare con lui per il bene di entrambi, suo e del team».

Stadio. Se la Regione Lazio non approverà il nuovo progetto proposto dal Comune sulla costruzione del nuovo stadio, Pallotta ribadisce di essere pronto a vendere il club: «Non vogliamo vendere, pensiamo che ci sia una grande opportunità per noi di costruire una squadra competitiva con uno stadio e un centro di intrattenimento.
Ma se non approveranno il progetto - ha aggiunto il patron giallorosso - allora qualcun altro dovrà andare fino in fondo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA