Roma, Pellegrini: «L'obiettivo è tornare in Champions. Totti? Non scambierei il nostro rapporto per la 10»

Roma, Pellegrini: «L'obiettivo è tornare in Champions. Totti? Non scambierei il nostro rapporto per la 10»
di Gianluca Lengua
Venerdì 27 Settembre 2019, 10:49 - Ultimo agg. 16:42
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Non si sente il centrocampista più forte d’Italia Lorenzo Pellegrini, nonostante le sue ultime prestazioni con la Roma facciano pensare il contrario. Addirittura qualche giorno dopo la gara contro il Sassuolo - in cui ha servito due assist e segnato un gol - Francesco Totti scherzando ha detto: «Sembrava che avesse la maglia numero 10 sotto». Per adesso Lorenzo tiene bassa la testa perché conosce la città in cui è nato capace di portarti alle stelle, ma anche di farti sprofondare all’inferno: «Penso di poter imparare ancora tanto e soprattutto mettere nel bagaglio personale tanta esperienza. Ho voglia di imparare e sbagliare. Della maglia con Francesco non abbiamo mai parlato. Ho la fortuna di dire che lui per me è un amico, per qualsiasi difficoltà so che posso contare su di lui e se va male la partita gli mando un messaggio. Ancora non è successo e spero di non doverlo fare fino a fine stagione. Ci sentiamo, il nostro rapporto è bello perché siamo schietti. Essere romani ci aiuta. Lui per me adesso è solo Francesco, ma resta anche una leggenda. Solo il fatto che lui dica queste cose, è come avere dieci magliette con il numero 10 sulle spalle. Non scambierei mai il rapporto che ho con Totti per il numero 10 della Roma», ha detto il centrocampista Dazn. Un rapporto sincero Pellegrini lo aveva anche con Daniele De Rossi, adesso al Boca perché non confermato dal club a scadenza del contratto: «Ci manca tanto. Non è mai banale, è speciale e ha fatto una scelta che gli fa onore. Il mio Boca è la Roma adesso. Non sono stato come Daniele e Francesco, prima di ritagliarmi il mio spazio qui sono stato due anni al Sassuolo, poi ho scelto di tornare e adesso fatemi godere gli anni alla Roma». Con Paulo Fonseca in panchina Pellegrini sta giocando con continuità nel ruolo di trequartista: «Mi piace molto, mi dà libertà di movimento e di fare quello che voglio in campo. Il tecnico ci fa stare sereni, ci fa lavorare perché capisce che per far rendere un giocatore al 150% si deve divertire. Noi lo facciamo tutti i giorni in allenamento e questo non ti fa sentire la fatica. Caratterialmente sembra tranquillo, ma quando vuole una cosa se la va a conquistare. Le cose ce le spiega sempre in maniera serena per farcele capire serenamente, senza mettere pressione. Se però non giochiamo un buon primo tempo si arrabbi. Obiettivi? Non ne abbiamo, se non quello di tornare in Champions che è fondamentale. È l’anno della ripartenza e per questo ci serve un po’ di tempo.».

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