Pinto si prende la Roma:
«Progetto a medio-lungo termine»

Roma, Pinto: «Quello dei Friedkin è un progetto a medio-lungo termine. Abbiamo grandi ambizioni»
Roma, Pinto: «Quello dei Friedkin è un progetto a medio-lungo termine. Abbiamo grandi ambizioni»
di Gianluca Lengua
Mercoledì 13 Gennaio 2021, 13:43 - Ultimo agg. 16:50
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Il nuovo general manager della Roma Tiago Pinto si è presentato a Trigoria illustrando le mansioni che gli sono stata affidate dalla proprietà e gli obiettivi del club: «La decisione di lasciare il Benfica non è stata facile, ho deciso dopo i colloqui avuti con Dan e Ryan che mi hanno spiegato quello che vogliono costruire, mi hanno fatto capire che posso diventare un elemento importante per trasformare la squadra una team competitivo in grado di conquistare titoli. È un progetto a medio e a lungo termine, la sostenibilità è importante per poter vincere in futuro, ma è impossibile dire quando si vincerà. La nostra è un’ambizione molto grande che deve essere quotidiana: lo staff, allenatore e tutti quelli che lavorano qui devono fare meglio del giorno precedente». 

Il saluto iniziale. «Vorrei rispondere alle vostre domande in italiano, ma sto ancora studiando per conoscere meglio la lingua. Quindi risponderò in portoghese per essere più preciso».

I primi giorni a Roma. «Sono motivato e felice di essere qui. I primi giorni non sono stati facili perché sono stato costretto a lavorare da casa e un conto e farlo per telefono e uno sul campo. Da ieri sono potuto essere presente di essere qui a Tirgoria a lavorare con staff e allenatore e le prime sensazioni sono positive».

Perché la Roma. «I giornalisti italiani sono stati molto bravi e hanno fatto un buon lavoro di indagine. La decisione di lasciare il Benfica non è stata facile, ho deciso dopo i colloqui avuti con Dan e Ryan che mi hanno spiegato quello che vogliono costruire, mi hanno fatto capire che posso diventare un elemento importante per trasformare la squadra una team competitivo in grado di conquistare titoli». 

Il progetto dei Friedkin. «In Italia tutti si sono resi conto dello sforzo di Dan e Ryan di tenere la sostenibilità di questo club. È un progetto a medio e a lungo termine, la sostenibilità è importante per poter vincere in futuro, ma è impossibile dire quando si vincerà. La nostra è un’ambizione molto grande che deve essere quotidiana: lo staff, allenatore e tutti quelli che lavorano qui devono fare meglio del giorno precedente. Le prestazioni devono essere di partita in partita sempre migliori. Se riusciremo a fare questo i titoli arriveranno. La sostenibilità del progetto è fondamentale se si vuole vincere nel futuro e se si vuole essere competitivi nel tempo». 

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Il mercato invernale. «Sul mercato stiamo lavorando in team per trovare le soluzioni migliori per la Roma. Questo è un progetto a medio e lungo termine, ma stiamo lavorando tutti i giorni per rendere la squadra più competitiva.» 

Pellegrini. «Non c’è nessun dubbio, io sono una persona trasparente e posso dire che lui incarna quello che è il nostro progetto: giocatore giovane e di talento. Presto faremo il possibile per realizzare questo rinnovo».

Quando un trofeo. «Nel calcio e nello sport in generale è impossibile dare una data in cui si vincerà. Ci sono stati casi in Europa e Italia di squadra che hanno investito per vincere la Champions o il campionato e così non è stato. Stiamo lavorando per rendere la Roma sempre più competitiva, se tutti i giorni lavoreremo in questa direzione sono sicuro che saremo più vicini a questo obiettivo». 

Rendere la Roma competitiva nonostante l’indebitamento. «Sarebbe bene prestare la massima attenzione ai paragoni.

Questo club vuole trattenere i propri migliori giocatori il più a lungo possibile, perché così è più facile vincere dei titoli. Siamo altrettanto consapevoli del mondo in cui stiamo vivendo, tutti i club stanno cercando di re-inventarsi. Noi vogliamo far crescere i nostri calciatori e trattenerli per il futuro».  

Le plusvalenze in vista di giugno. «Il mondo è cambiato, ne abbiamo piena consapevolezza. Sia in Italia che in Europa ci sono regole finanziarie che vanno rispettate, ma stiamo lavorando in team per trovare soluzioni per vincere nel medio e lungo termine, questo vale per le operazioni di gennaio che del mercato estivo. Tutti dobbiamo saperci re-inventare ed è qualcosa con sui dobbiamo fare i conti». 

Il ruolo di Ryan Friedkin nel mercato. «Lavoriamo in squadra, nessuno di noi si sente una superstar, non è questo il mondo di lavorare dei presidenti. Il mio lavoro quotidiano riguarderà anche il mercato e che farò in stretta collaborazione con Dan e Ryan a cui spetta la decisione finale. Sono qui per far crescere la Roma e lavorare in sinergia con tutte le persone con sono qui. E in futuro non si potrà dire che un acquisto sarà di Tiago Pinto, perché lavoreremo di squadra». 

Nuova struttura. «Nessuno verrà contattato in questo dipartimento. Il mio ruolo è di general manager e io lavorerò con tutte le persone che già lavorano alla Roma e darò il mio contributo. Mi occuperò della gestione dell’area sportiva in concerto con Dan e Ryan.». 

L’area scout. «Attualmente fa la differenza avere un dipartimento di scouting molto forte e solido. È fondamentale che sia forte, ma questo non significa che le persone attualmente presenti non lo siano. È importante è che sia della Roma e non di Tiago Pinto. È importante avere una banca dati che ci permettano di prendere le decisioni migliori possibili».

Le operazioni di mercato a gennaio. «Stiamo molto attenti sul mercato, lavoriamo intensamente tutti i giorni e c’è molto lavoro invisibile che ci permetterà di fare operazioni a medio e lungo termine. Non so quante ne faremo a gennaio, ma stiamo lavorando per farle. Una promessa: da qui alla fine del mercato sarò disponibile a rispondere alle vostre domande per rendere chiare le nostre idee».

Fonseca. «Ho lavorato con diversi allenatori e vado molto orgoglioso di aver lavorato con molte persone con conoscenze diverse nel calcio moderno. Fonseca è il quinto allenatore con il quale lavorerò, lo conosco da quando eravamo avversari e mi identifico nelle sue idee di calcio fatto di possesso palla e dinamismo. Sono idee che vogliamo per il nostro club». 

La ricerca di nuovi calciatori. «L’equilibrio è l’elemento essenziale, ci sono casi nel mondo di squadre che si sono basati solo sulle statistiche o nella pallacanestro dove sono sopravvalutate. Con le difficoltà di adesso nel viaggiare è importante dare il giusto peso e valore anche a questo aspetto. Io apprezzo entrambi i fattori: apprezzo l’occhio di chi ha giocato a calcio e l’importanza dei dati che si possono avvalere di strumenti molto raffinati». 

Le commissioni. «Non vorrei parlare del passato, ho il massimo rispetto per chi ha occupato questa posizione nella Roma. Gli agenti fanno parte del mercato e noi in quanto grande club rispettiamo gli agenti e li onoreremo. Questo è un tema su cui faremo molta attenzione». 

Il ruolo del direttore sportivo classico. «In portoghese abbiamo un’espressione che dice “è più importante discutere delle cose che del nome delle cose”. Sarò io a guidare le operazioni di mercato in concerto con le persone che lavorano nella Roma con Dan e Ryan coinvolti in tutte le decisioni più importanti. Spesso si ci sofferma nel discutere sui titoli, le qualifiche e i nomi e non sulla sostanza del lavoro. Io sarò la persona che sovrintenderà tutta l’area sportiva all’interno del modello che ho illustrato». 

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