ROMA
RUI PATRICIO
Nel primo tempo ti accorgi della sua presenza per un lancio maldestro con i piedi. Poi dimostra di essere un gatto tra i pali, negando due volte l’1-1 ai turchi, prima su colpo di testa di Vitor Hugo poi su una botta al volo di Hamsik. La linea della porta è casa sua.
A volte corre più veloce della palla e ci regala qualche pasticcio. Garanzia di qualità quando deve attaccare, vedi palla verticale per Pellegrini nel primo tempo e il cross per Abraham.
E’ l’ora dell’aperitivo, c’è poco da lavorare. Controlla con lo sguardo la crescita di Ibanez. Nel finale rischia il rosso.
Calciatore completamente trasformato, deve essere merito di Mourinho, che gli suggerisce di evitare inutili giocherelli con il pallone. Concentrato ed efficace.
Scappa avanti con i tempi giusti, ne vengono fuori un paio di cross fatti bene. Attento.
Uno, due e tiro in porta. Ce l’ha. Ed è gol. Quello e altro, sempre. Recupera un centinaio di palloni e Mou gongola. Serio. Curiosità: prima rete della Roma, in questa stagione, ad arrivare da fuori area.
Due imbucate da trequartista e un lavoro oscuro da mediano. Bosco e riviera. Stavolta a secco di reti, ma si autopremia con l’assist millimetrico per Zaniolo.
La Tribuna Tevere, nel primo tempo, si gode poche sgommate di questo ragazzo che insegue la gloria. Va a sprazzi, ma c’è e non tira indietro la gamba. Non si rovina la serata con gesti - per dirla alla Mourinho - un po’ naif, anzi, quando meno se lo aspetta, segna un gol, sotto la sua Curva, 400 giorni dopo la rete alla Spal, prima del secondo infortunio. Non sa se ridere o se piangere.
E’ sempre nel cuore del gioco, davanti e più basso. Gli capita di servire una palla gol o di sfruttarla lui stesso, si diverte insomma. Trequartista, regista e seconda punta: lo chiamavano trinità.
Si vede pochissimo, non è la sua migliore partita. Trotto.
Alterna colpi di tacco a rincorse sotto palla da mediano, ma che infiammano ugualmente l’Olimpico. Specialista del colpo di testa non ancora del gol: arriva la seconda traversa, sempre sotto la Sud. Sfortunato. Esce tra gli applausi.
Non trova lo spunto del killer.
Si dà da fare, Mou gli regala sempre uno spezzone.
Si rivede dopo le contestazioni. Che sia una nuova ripartenza. Qui o altrove.
Quanta grazia: eccolo, un gol alla ElSha.
La Roma è una squadra velenosa. Ti guarda, ti annusa e ti aggredisce. Poi, ti dà il colpo di grazia appena provi a rialzare la testa. Carattere e idee chiare. Attendiamo prove più infuocate ma le premesse sono buone.
Gestione disciplinare corretta, sul resto va in surplace.
TRABZONSPOR
CAKIR
Bravissimo su Abraham.
PERES
Dignitoso. Esce malconcio.
EDGAR IE
Concede molto là in mezzo.
VITOR HUGO
Almeno sta per fare gol.
TRONDSEN
Soffre Karsdorp e Zaniolo.
HAMSIK
Un guizzo ed è quasi gol.
SIOPIS
Un trottolino. Tosto.
BAKESETAS
Ci mette qualche idea.
NWAKAEME
Pochi guizzi. Confuso.
CORNELIUS
Ibanez lo demolisce subito.
GERVINHO
Non è la pantera di un tempo.
DJANINY
Non sfrutta la chance.
OMUR
Non la prende mai.
SARI
Si dà da fare, non molla.
ASAN
Lì c’è un buco. Va in bambola.
KOYBASI
Fa quel che può.
AVCI
Poteva fare poco.