Roma XIV, la Maurelli suona la carica
«Daremo fastidio a chi lotterà per la A»

Roma XIV, la Maurelli suona la carica «Daremo fastidio a chi lotterà per la A»
di Serena Cerracchio
Sabato 24 Settembre 2016, 17:14
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E’ partita alla grande la stagione della Roma XIV che, dopo aver eliminato al primo turno di coppa Italia il Napoli, «una delle favorite nel girone D di serie B per la promozione nella massima serie (4-3 in trasferta e 4-0 nella gara di ritorno in casa), è pronta per iniziare al meglio anche il campionato. Il capitano della squadra capitolina Martina Maurelli, difensore centrale classe ’85, ha raccontato sogni e ambizioni per il nuovo anno calcistico:

Come nasce la Roma XIV?
«Il gruppo storico della Woman Civitavecchia è stato rilevato dal presidente Mauro Elisei che ha trasformato la società in Roma XIV. Oggi giochiamo al Salaria Sport Village e grazie a lui anche quest’anno abbiamo la possibilità di giocarci il campionato di serie B»”.

Un quinto posto nella scorsa stagione, obiettivi stagionali?
«Abbiamo cambiato un po’ la squadra e i nuovi innesti si sono già inseriti al meglio. Il gruppo è giovane e siamo ambiziose: vogliamo dare fastidio alle squadre che lotteranno per la serie A come il Bari, la Roma calcio femminile e lo stesso Napoli.. poi, tra qualche mese, tireremo le somme».

Già, il Napoli, una delle squadre più forti che però avete eliminato in coppa, una bella soddisfazione, no?
«Si, direi. Abbiamo vinto sia all’andata che al ritorno e anche per questo sono ottimista per la stagione. Abbiamo ragazze veloci e siamo un gruppo umile, sono certa che faremo bene».

Con che modulo giocate?
«Di solito con un 4-3-3, abbiamo un buon gioco sulle fasce e questo ci permette di allargare la visione del campo puntando proprio sugli esterni. In attacco, poi, c’è Giorgia Ragnoli che, anche se non è il classico centravanti di “sfondamento”, con la sua velocità, dà particolarmente fastidio alle difese avversarie».

Curiosità, perché quasi tutti i capitani nel calcio femminile solo difensori centrali?
«Bè, gli attaccanti e i portieri sono un po’, diciamo “fumantini”. I difensori hanno più la testa sulle spalle, di solito è così…».

Il primo contatto con il pallone a quanti anni?
«Io ho iniziato a sei anni perché mio zio allenava una squadra a Civitavecchia. Dai 14 ai 16 anni ho provato il futsal ma poi sono passata al calcio, da sempre la mia passione»”.

A trentun anni non inizia a essere un po’, come dire, “faticoso”?
«Ne parlavo giusto qualche giorno fa con le mie compagne coetanee e si, un po’ lo è. Quando hai tra i 20 e i 24 anni anche se studi all’università, arrivi agli allenamenti che sei certamente più fresca; quando lavori invece e arrivi alle nove di sera al campo hai già dato molto alla tua giornata. Poi mettici anche che io alle undici di sera devo tornare fino a Civitavecchia…».

Impegnativo, quindi?
«Si, decisamente, ma la passione è tutto. Il fisico magari a volte ne risente ma lo spirito no, anzi. Mi sento un po’ Peter Pan e mi piacerebbe giocare fino a cinquant’anni. Solo che poi si cresce, anzi, si deve crescere».

La squadra del cuore?
«Sono tifosissima della Juventus».

E se dovesse scegliere un difensore bianconero, a quale si avvicinerebbe?
«Il mio ruolo si avvicina più a quello di Bonucci dato che ogni tanto segno anche di testa. Però quello che mi piace di più è Barzagli, un vero marcatore vecchio stile».

Tornando al calcio giocato, il 2 ottobre affronterete il Bari, subito una gara tosta…
«Si, anche in trasferta. Ma ci stiamo preparando bene e dovremo essere brave a impostare da subito il nostro gioco, palla a terra e velocità. Loro sono scese dalla serie A quindi non sappiamo come giocheranno e non le conosciamo. Eppure sono ottimista, credo nella mia squadra e so che comunque andrà, daremo tutte il massimo. Parola di capitano».

 
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