Per il terzo anno consecutivo la Juve non è a punteggio pieno dopo la seconda giornata in campionato, al Ferraris i bianconeri perdono la testa della classifica e le certezze del debutto contro il Sassuolo. Si rivede la squadra lenta, involuta, con una manovra confusa e pochi guizzi offensivi della scorsa stagione, e mentre Inter, Roma e Napoli sono già in fuga Allegri deve fare qualcosa di più aspettando rinforzi sul mercato e il ritorno di Di Maria e Pogba. Max sceglie un assetto sperimentale, con Locatelli davanti alla difesa e una linea a quattro con Cuadrado e Kostic esterni, McKennie e Rabiot in mezzo alle spalle di Vlahovic. Faticando più del previsto a tenere il campo e dare noia a una Samp organizzatissima.
La fotografia della partita è il primo tempo di Vlahovic: solo tre i palloni toccati, meno di qualsiasi altro giocatore in campo, portieri inclusi. Nessun tiro in porta, e un angolo della Samp virgolato sul palo.
L’equilibrio in campo è fragilissimo, basterebbe poco per spezzarlo, ma la prima vera palla gol bianconera capita sul sinistro di Kostic a tempo scaduto, Audero gli sbarra la porta. Abisso annulla giustamente il vantaggio bianconero di Rabiot per fuorigioco di Vlahovic, l’ingresso in campo dei giovani Miretti e Rovella rivitalizza in parte la Juve, ma la Samp non molla. E anche nel finale quando le squadre si allungano i blucerchiati rimangono in controllo, ottima la prova dei centrali Colley e Ferrari, serataccia per Vlahovic.