Lazio, Sarri esclude Luis Alberto:
«Si deve ripartite, ma con umiltà»

Lazio-Fiorentina, Sarri: «Si deve ripartire, ma con umiltà
Lazio-Fiorentina, Sarri: «Si deve ripartire, ma con umiltà
di Daniele Magliocchetti
Martedì 26 Ottobre 2021, 15:04 - Ultimo agg. 16:33
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Sarri prova a dare la scossa. Lo fa a modo suo prima della gara, anche se sta cercando di incidere nella testa dei suoi giocatori in questi giorni di ritiro. Un momento particolare dove ci sono confronti quotidiani.

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Lazio-Fiorentina, Sarri: «Si deve ripartire, ma con umiltà»

Il ritiro. «Un momento di riflessione, sentendo parlare i ragazzi, andando a scavare abbiamo visto che questi alti e bassi si ripetono da un anno e mezzo, quasi sempre si verificano contro squadre di seconda fascia, ci deve portare a riflessioni e correzioni. Vuol dire che alla base c'è qualcosa di sbagliato negli approcci di certe gare, spesso si verificano alla terza gara. Vedendo i dati non c'è troppa differenza tra prima e terza partita, forse c'è l'abitudine a non tenere le energie nervose per tempo prolungato. Si deve lavorare su questo».

Fiorentina. «Una squadra forte, mi sembra che abbia un gioco diverso rispetto al passato, ha fatto meglio fuori che in casa, è in crescita, può avere un futuro importante».

Rapporto con Luis Alberto. «Luis Alberto faccio fatica a vederlo come uno che non gioca, di sicuro le necessità del singolo a volte non corrispondono con il collettivo. Spero di permettermi uno come lui, è importante per la Lazio».

Anno di transizione. «Sono trenta anni che faccio allenatore e una delle squadre che mi ha dato più disponibilità.

Non è garanzia di risultati ma di lavoro, dobbiamo continuare a martellate. All'interno dico delle cose, all'esterno altre».

Difficoltà Leiva. «Lucas è adatto al nostro gioco, ha una certa età forse i ritmi possono essere un problema ma se lui ci garantisce un'ora a noi sta bene, dietro c'è Cataldi che sta crescendo».

Deluso dai giocatori. «Sono forti e possono esserlo ancora di più col lavoro. Erano abituati con tre difensori e con giocatori abituati a occupare altre zone. Bisogna solo abituarsi, l'importante è correre bene e non in maniera inutile. Se riusciamo a fare bene queste cose secondo me possiamo fare bene».

Problemi. «Prima di risolvere un problema bisogna prendere coscienza di avercelo. Si ripetono spesso determinate situazioni ed errori, i ragazzi ne stanno prendendo atto e ci stiamo lavorando. Dobbiamo essere un po' più umili. Per diventare grandi dobbiamo fare molto lavoro».

Motivazioni del gruppo. «Ci può essere un calo motivazionale dopo tanti anni insieme, ma anche qui ci vuole un percorso. Il nostro obiettivo ora é tirare fuori il cento per cento. Se ci riusciamo vedremo a quello che corrisponde ma deve essere sentito da tutti».

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