Sergio Oliveira si prende la Roma:
«Voglio rimanere qui a lungo»

Sergio Oliveira: «Voglio rimanere qui a lungo. La Roma ha giocatori forti, io sono uno in più»
Sergio Oliveira: «Voglio rimanere qui a lungo. La Roma ha giocatori forti, io sono uno in più»
di Stefano Carina
Venerdì 14 Gennaio 2022, 14:51 - Ultimo agg. 15:32
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Sergio Oliveira si presenta. Il 29enne portoghese dimostra di avere le idee chiare: «Sono qui per aiutare la Roma. Sono uno in più per raggiungere i nostri obiettivi. Rigori? Li ho sempre calciati ma spetterà al tecnico decidere. Sono in prestito? Voglio rimanere qui a lungo». 

La conferenza stampa integrale

La società e Mourinho si aspettano di aumentare la personalità. Lei si sente pronto a 29 anni ad aiutare questa squadra ad avere una mentalità vincente? 
«Risponderò in portoghese, imparerò l’italiano ma oggi parlerò in portoghese. Ho 29 anni, sono in un'età matura. Per quanto riguarda la personalità, il mister è abituato a vincere e ad avere giocatori importanti. La Roma ne ha molti, io mi sento uno in più per aiutare la squadra a crescere».

La freddezza sui rigori. In questa stagione su 4 se ne sono stati sbagliati 3. Si attende di diventare rigorista?
«Calcio spesso i piazzati ma questa è una decisione che spetta al mister. La Roma ha giocatori di qualità come Veretout e Pellegrini, battere un rigore significa assumersi molte responsabilità».

Cosa l'ha convinta a venire a Roma? Quest’anno nel porto giocavi meno, come mai? Pensi di poter rimanere a Roma più di sei mesi? 
«Sono uno a cui piacciono le sfide. Sono grato al Porto per averi fatto crescere molto. Venivamo da un periodo di cinque anni insieme, la scorsa stagione è stata la migliore per me. Sono qui per dimostrare il mio valore sia in allenamento che in partita. Voglio dimostrarlo per rimanere qui a lungo».

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Un parere sul Portogallo che presumibilmente sarà l'avversario agli spareggi dell’Italia?
«Il mio obiettivo è quello di tornare in nazionale. Il Portogallo deve vincere la prima partita a tutte le carte in regola per giocare il mondiale».

Lei si è definito un giocatore box to box, ma qual è il ruolo preferito, dove si trova meglio?
«La mia posizione preferita è in un centrocampo a tre come numero 8, in un centrocampo a due sicuramente un po’ più arretrato. Ma posso giocare dove il mister vuole».

Come si spiega questa sua esplosione così tardiva , visto che si è ritrovato in diverse squadre in prestito?
«Credo che sia stato un percorso normale, una crescita graduale.

Non siamo tutti Mbappé a 20 anni. Ci sono state difficoltà, ma ad oggi mi sento una persona e un calciatore completo». 

Ha incrociato la Roma in amichevole. Che sensazione le ha dato? A che traguardi pensi si possa ambire in questa stagione?
«E' stata una semplice amichevole estiva, è una partita che volevano vincere Roma e Porto ed è stata più dura del solito test. Ho seguito la Roma da quel momento sia per Mourinho che per Tiago Pinto, da quella partita ho stretto rapporto con Lorenzo Pellegrini. E' importante concentrarsi partita dopo partita e avere questa mentalità vincente senza subire la pressione che arriva dall'esterno. Rispettare il lavoro dei giornalisti ma proseguire sulla nostra strada».

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Perché ha scelto come numero di maglia il 27?
«Perché è da sempre il mio numero, mi ci sento bene».

Sono tre giorni già che è qui. Qual è la cosa che l'ha colpita di più a Trigoria?
«Mi ha colpito la qualità della squadra, si lavora molto bene, le infrastrutture sono eccellenti, sono stato accolto nel modo migliore da tutti e per questo li ringrazio. Seguivo la Roma come ho detto e anche seguendola da fuori si capiscono quali movimenti fare in campo e stiamo lavorando su questo. Col passare del tempo sono sicuro che mi troverò sempre più a mio agio e le cose seguiranno il proprio corso».

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