Lo spareggio salvezza tra Spezia e Hellas Verona, che deciderà chi resterà in Serie A domenica 11 giugno, cambia sede dopo le polemiche esplose al seguito della designazione di Udine. La partita si giocherà a Reggio Emilia, sempre domenica con inizio alle 20.45
Udine e le polemiche
Ieri la Lega Serie A ha fatto sapere che lo spareggio si giocherà a Udine alla Dacia Arena, in campo neutro: la scelta ha però fatto storcere il naso a molti, in primis alle forze dell'ordine, secondo cui si tratta di una scelta sbagliata. E il sindaco di La Spezia si spinge oltre e parla di «offesa ai tifosi e mancanza di rispetto per la città».
Spezia-Verona, lo spareggio salvezza si giocherà domenica 11 giugno a Udine: la decisione ufficiale
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Le parole del sindaco
«La scelta della Dacia Arena di Udine per giocare lo spareggio tra Spezia e Verona è un'offesa ai tifosi spezzini e una mancanza di rispetto per la città e la nostra provincia».
L'allarme del sindacato di polizia
«Per gli operatori che devono garantire la sicurezza cresce la preoccupazione, già alta, per lo ‘spareggio salvezza’ fra Verona e Spezia che si dovrà giocare domenica alle 20.45. Questo alla luce della scelta della Dacia Arena come campo neutro per disputare una partita caratterizzata da fortissima tensione, dal momento che è in gioco l’unica possibilità di non retrocedere in serie B», afferma Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, commentando la notizia che lo spareggio salvezza fra Verona e Spezia si giocherà a Udine, per decidere quale delle due squadre di calcio retrocederà in serie B.
«Per raggiungere Udine, infatti, le tifoserie avversarie dovranno percorrere il medesimo tratto autostradale della A4, ed è altamente probabile che vengano in contatto. Definire la scelta ‘infelice’ è un eufemismo. I continui incidenti che si verificano in occasione delle partite di calcio, e soprattutto i numerosi appartenenti alle forze dell’ordine che puntualmente rimangono feriti – ben 9 la scorsa domenica a Brescia -, impongono di pensare alla sicurezza prima di tutto. Il resto deve rigorosamente venire dopo».
«Siamo qui a dare un allarme prima che ci ritroviamo a commentare disperati i soliti disastri che non sono nuovi alle nostre cronache – aggiunge Mazzetti -, e che dovrebbero quantomeno servire per prendere decisioni quanto più ponderate possibili. L’autostrada e i suoi numerosi punti di sosta rischiano di diventare terreno di battaglia domenica, e per gli operatori di polizia il lavoro così sarà estremamente più complicato. Sarebbe ora di pensare all’incolumità di chi svolge il proprio lavoro prima di tutto, oltre che alle ovvie accortezze operative in occasioni del genere che, in Italia, ancora spesso rappresentano un barbaro scenario per i violenti di turno a cui non si riesce a rispondere con la dovuta fermezza, come ben sanno fare altrove».
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