Serie A, stadi aperti in tutta Italia
non più di mille persone sugli spalti

Serie A, stadi aperti in tutta Italia non più di mille persone sugli spalti
Sabato 19 Settembre 2020, 19:25 - Ultimo agg. 20 Settembre, 07:16
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Da oggi stadi aperti per tutte le partite di Serie A, per un massimo di ingressi di mille persone sugli spalti. È quanto stabilito durante un incontro organizzato dal ministro Boccia, che ha convocato il presidente della conferenza delle Regioni Bonaccini, in presenza dei ministri Speranza e Spadafora. Ma si lavora anche, da qui al 7 ottobre, per dare un contributo condiviso tra governo e regioni in vista del prossimo dpcm, anche in base alle valutazioni di Salute e Cts della curva epidemiologica, per definire una percentuale di ingresso che tenga conto della capienza degli impianti per ogni disciplina sportiva.

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Veneto e Lombardia aprono gli stadi

In Veneto e Lombardia gli spettatori possono assistere agli eventi sportivi, al massimo 1.000 negli impianti all'aperto e 700 in quelli al chiuso, nei quali sia possibile la preassegnazione dei posti a sedere. Lo prevedono le ordinanze firmate dal presidente delle Regioni, Luca Zaia e Attilio Fontana. I tifosi, si legge nell'ordinanza del Veneto «hanno l'obbligo di occupare per tutta la durata dell'evento esclusivamente i posti a sedere specificamente assegnati, con divieto di collocazione in piedi e di spostamento di posto, assicurando tra ogni spettatore seduto una distanza minima laterale e longitudinale di almeno un metro».
 

Spadafora: «È una sperimentazione»


«Una sperimentazione per le prossime aperture». Così il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, definisce la decisione di aprire da domani tutti gli stadi di A a un massimo di mille spettatori. «Al fine di non fare disparità tra le squadre e come sperimentazione in vista delle prossime aperture - sottolinea Spadafora, commentando con soddisfazione la direttiva emersa dal vertice coi ministri Boccia e Speranza e la conferenza delle Regioni - ho chiesto che la decisione» dell'apertura al pubblico da parte di alcune Regioni «venisse estesa a tutto il territorio nazionale». L'obiettivo, ispirato in ogni caso alla cautela, è «definire un protocollo unico che preveda una percentuale di spettatori in base alla capienza reale degli impianti» per tutti gli sport.
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