Il Verona dovrà giocare una partita con la Curva Sud senza spettatori: questa la sanzione del giudice sportivo per i cori di insulto, «intonati in più occasioni», di matrice territoriale nei confronti dei tifosi del Napoli in occasione della partita di domenica scorsa al Bentegodi, «percepiti chiaramente in tutto l'impianto durante l'intero svolgersi della gara». Sanzione che è arrivata anche «per i cori di discriminazione razziale nei confronti di Koulibaly al 34’ del primo tempo al termine di un'azione di gioco e di Osimhen al 9’ del secondo tempo dopo che si era accasciato al suolo per un infortunio».
Inoltre «la gravità dei fatti, la dimensione, durata e percezione dei detti cori comportano la non applicazione della sospensione dell'esecuzione della sanzione». Quindi, il provvedimento sarà immediato e scatterà in occasione della prossima partita casalinga del Verona, quella del 3 aprile, subito dopo la sosta di campionato di fine marzo, contro il Genoa. Una pena esemplare, quindi, da parte del giudice sportivo nei confronti degli ultrà della curva veronese per i cori di discriminazione territoriale e razziale durante il match contro il Napoli. Subito dopo la fine del match il presidente della Figc, Gravina, aveva chiesto subito alla Procura federale di aprire un procedimento in base a quanto rilevato dagli ispettori presenti allo stadio Bentegodi. Il club scaligero è stato anche punito con 7mila euro di ammenda (per lancio di un petardo in campo e un coro denigratorio nei confronti dell'arbitro), 5mila euro di multa al Napoli (per lancio di fumogeni).
Prosegue, intanto, l'indagine della Digos di Verona per l'individuazione dei responsabili dello striscione choc esposto all'esterno dello stadio Bentegodi con le coordinate di Napoli e l'invito a russi e ucraini a bombardare la città.
«Uno striscione vergogna», lo ha definito così il presidente della Camera Roberto Fico. «Potrei dire che la mamma degli stupidi è sempre incinta, ma credo che la questione sia più profonda. Culturalmente non ci possono essere più questi atteggiamenti, nè allo stadio nè altrove». E si è espresso in maniera dura anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. «Sono inorridito quando ho visto quello striscione. Non tanto per le offese nei confronti della città di Napoli, che storicamente avvengono da molto tempo, ma per l'offesa nei confronti delle persone che oggi sono sotto le bombe. Ci sono delle cose su cui non si può né offendere né scherzare», ha detto a Rtl 102.5.