Tamberi vince l'oro nel salto in alto agli Europei di Monaco: «Serata magica e adesso addio al celibato»

L'olimpionico si è imposto con la misura di 2,30 metri

Tamberi vince l'oro nel salto in alto agli Europei di Monaco: «Serata magica, dopo il Covid ho pensato di smettere»
Tamberi vince l'oro nel salto in alto agli Europei di Monaco: «Serata magica, dopo il Covid ho pensato di smettere»
Giovedì 18 Agosto 2022, 22:26 - Ultimo agg. 20 Agosto, 11:42
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Gianmarco Tamberi continua a saltare nell'oro. Fallito l'appuntamento con la gloria ai Mondiali di Eugene, si riscatta a Monaco di Baviera, illuminando la serata e riprendendosi il titolo europeo del salto in alto con la misura di 2,30. «Serata magica - dice ai microfoni dopo la vittoria -, dopo il Covid ho pensato di smettere».

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Un addio al celibato con l'oro europeo del salto in alto al collo. Lo festeggerà oggi Gianmarco Tamberi, a due settimane dalle nozze con «Chiara, la donna della mia vita». Il campione olimpico lo ha svelato ai microfoni di RaiSport, subito dopo aver vinto la gara dell'Europeo. «Domani (oggi per chi legge) vengono i miei amici, volevamo farlo con l'oro: finalmente un pò di relax», ha aggiunto Tamberi, che dopo aver vinto la gara è andata ad abbracciare la fidanzata in tribuna. «Se continuerò a lavorare con mio padre con allenatore? Ora vedremo», ha aggiunto l'azzurro, che rinunciato e poi riabbracciato la guida tecnica del papà.

La finale

L'azzurro si è imposto con autorevolezza e, dopo avere firmato il successo, superando al primo tentativo la misura vincente, è andato a festeggiare con la futura moglie, mostrando a tutti il gesto dell'anello nuziale.

In seguito ha fallito il 2,32 e il 2,33, ma solo per diletto, con la medaglia d'oro in tasca.

 

È la seconda medaglia d'oro per l'Italia alla rassegna di Monaco, dopo quella di Jacobs nei 100: è la stessa magica accoppiata di Tokyo, e la coincidenza suona di buon auspicio per la staffetta 4x100 che da domani mattina vedrà di nuovo in pista il velocista azzurro olimpionico la scorsa estate. Anche per lui e per gli altri staffettisti azzurri, ci sarà da fare comunque in conti con il maltempo che stasera ha bagnato la pista condizionando - al ribasso - le prestazioni di chi doveva prendere rincorsa e staccare sulla pedana dell'alto. E in queste condizioni, al di là dello stato di forma, è emersa la classe superiore di Tamberi, poi incontenibile nei suoi festeggiamenti post oro.

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La fresca e umida serata dell'Olympiastadion ha messo in mostra un Filippo Tortu in grande spolvero: l'azzurro si è qualificato per la finale dei 200 metri, vincendo la propria semifinale con il tempo di 20«29. Quello dell'azzurro è il terzo tempo di qualifica, su otto. »Domani i favoriti per il podio sogno gli inglesi. Dovrò disputare la mia miglior gara di sempre per una medaglia, ma posso fare meglio di questa sera«. È il primo commento di Filippo Tortu -. Non è stata la gara che volevo. La partenza non è stata ottimale, ma sono sereno. Domani venderò cara la pelle: sarà la gara più importante dell'anno, come al mattino lo sarà per i miei compagni in staffetta», ha concluso, confermando che non farà parte del quartetto della 4x100. La Fidal ha ufficializzato i nomi degli staffettisti. Jacobs, gemello d'oro di Tamberi, dopo avere avuto il via libera dallo staff medico federale, si è reso subito disponibile per domani mattina: l'Italia correrà in seconda batteria alle ore 10,10 con Lorenzo Patta, Jacobs appunto, Matteo Melluzzo e Chituru Ali.

La 4x100 donne sarà invece formata da Zaynab Dosso, Gloria Hooper, Anna Bongiorni e Alessia Pavese. Lorenzo Benati, Vladimir Aceti, Brayan Lopez e Pietro Pivotto fra gli uomini; Anna Polinari, Raphaela Lukudo, Virginia Troiani e Alice Mangione fra le donne, formeranno lde staffette 4x400. Tornando in pista, Dalia Kaddari si è qualificata per la finale dei 200, chiudendo al quarto posto la semifinale in 23«06, un tempo che le è valso il ripescaggio come ottava partecipante domani. Fausto Desalu, invece, non è riuscito a qualificarsi per la finale dei 200. La 'suà semifinale, prima gara di un programma ritardato dal forte temporale sull'Olympiastadion, è stata vinta dal britannico Hughes in 20»21; l'azzurro è giunto quarto in 20«48, che non gli ha consentito il ripescaggio. »Mi dispiace - le prime parole dell'olimpionico della staffetta - perché la finale era alla mia portata«. Delusione per Pietro Arese che, nella finale dei 1500, ha ottenuto il quarto posto, al termine di una gara disputata ottimamente. L'azzurro è stato preceduto dal norvegese Ingebrigtsen (oro, in 3'32»76), dal britannico Heyward (argento, in 3'34«44) e dallo spagnolo Garcia (bronzo, in 3'34»88). Per Arese un ottimo 3'35«00, che è anche il quarto tempo italiano di sempre. Meno per Larissa Iapichino nel lungo: l'azzurra si è fermata al quinto posto, saltando 6,62 metri.

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