Abraham si prende subito la Roma:
«Sono qui per spiccare il volo»

Roma, Abraham: «Sono qui per spiccare il volo. Darò il sangue per questa maglia»
Roma, Abraham: «Sono qui per spiccare il volo. Darò il sangue per questa maglia»
di Gianluca Lengua
Venerdì 27 Agosto 2021, 13:39 - Ultimo agg. 13:56
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La Roma presenta il suo nuovo attaccante Tammy Abraham, già titolare nella prima di campionato e nella sfida di ritorno contro il Trabzonspor vinta ieri 3-0: «Le ultime due partite credo che siano stati importanti per chi non lo conosceva e per comprendere di che tipo di profilo stiamo parlando. È stata la prima scelta che noi volevamo portare alla Roma, ma più che parlare del calciatore vorrei parlare della voglia di Tammy di portarlo a Roma. Sono stati 10 giorni di trattativa complicati, è stata importante la sua voglia di uscire dalla sua confort zone che era Londra e il Chelsea per venire qui con la sua famiglia», ha detto il general manager Tiago Pinto.

Le parole di Tammy Abraham 

Perché è venuto alla Roma? Quanto è stato importante Mourinho nella tua decisione? La Roma può vincere già da quest’anno un trofeo?

«Ho avuto modo di parlare sia con Josè che con Tiago, mi hanno spiegato l’ambizione del club e la visione. Io sono ambizioso, credo nelle visioni. Sono qui per fare gol, aiutare la squadra e vincere trofei. La Conference League è un torneo complicato, procederemo partita dopo partita». 

È possibile giocare in futuro insieme a Shomurodov?

«A dire il vero non sono nato attaccante, sono nato come ala destra e poi mi sono spostato al centro. Sono abituato a ricoprire diversi ruoli, posso giocare come centravanti, ma dipende dai moduli che sceglie il tecnico. Io cercherò sempre di dare il meglio». 

Qual è la sua opinione della Serie A?

«Guardando giocare le squadre italiane in campionato, ti rendi subito conto di quanto sia un calcio tattico. Le squadre sono sempre ben messe in campo ed è difficile trovare gli spazi e fare gol. In Premier League le grandi squadre dominano le piccole sul piano del gioco, in Italia c’è più equilibrio e tutte le squadre sono preparate». 

Cosa rappresenta per lei Mourinho?

«Non sono qui soltanto per Mourinho, la sua presenza è stata molto importante ai fini della mia decisione. Ho sempre seguito la Roma in tv e le competizioni internazionali come la Champions. Sapevo dove venivo. Al Chelsea, Ruediger ed Emerson mi hanno sempre parlato bene della Roma. Il mister è molto ambizioso, mette molta passione nel suo lavoro, è un vincente. Sono caratteristiche in cui mi ritrovo ed è un piacere ritrovare un allenatore del genere in questo club». 

Che effetto le ha fatto essere in un mercato in cui si sono spostati Lukaku e Dzeko?

«Mi sono sempre concentrato sul calcio, ho sempre cercato di aiutare la mia squadra. La Roma ha dimostrato interesse per me e ho spostato il mio focus. Indosserò la 9 di Dzeko, un attaccante che ho sempre ammirato e seguito. Tanto di cappello per quello che ha fatto alla Roma. Ho sempre creduto nelle mie capacità e in me stesso. Lukaku ha fatto il percorso inverso, è tornato in Inghilterra. Io sono ancora giovane, ho ampi margini di miglioramento».

Si aspettava questo impatto con la squadra?

«Da quando sono arrivato a Roma i tifosi sono stati straordinari nei miei confronti. Quando ci sono tifosi del genere si cerca di ricambiare nel miglior modo possibile. Veniamo da un lungo periodo difficile come quello del Covid che ha tenuto lontano i tifosi dallo stadio. Io sono una persona che quando indossa una maglia, vuole giocare con il cuore e lasciare il sangue sulla maglia. Voglio lasciare un impatto». 

Come mai il Chelsea non ha puntato su di lei, ma su Lukaku? Hai intenzione di convincere il Chelsea a ricomprarti?

«Non sono una persona che guarda a queste cose, ovunque mi trovi mi piace concentrarmi su me stesso e il calcio. Il mio focus non è dimostrare che hanno sbagliato, quello che volevo era uscire dalla mia confort zone, conoscere un uovo paese e conoscere nuove idee calcistiche. Io volevo distendere le ali e spiccare il volo, sarebbe stato facile restare in Inghilterra. Il presente è la Roma ed è qui che voglio dare tutto me stesso». 

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