Totti: «Troverò il nuovo numero 10. Inzaghi tra allenatori più forti in A»

Totti: «Troverò il nuovo numero 10. Inzaghi tra allenatori più forti in A»
di Gianluca Lengua
Venerdì 3 Aprile 2020, 15:23 - Ultimo agg. 16:34
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«Troverò il nuovo Totti, me lo sono imposto». Francesco Totti si è prefissato un nuovo obiettivo con la società di scouting  che ha da poco fondato: non solo affiancare giovani calciatori, ma anche trovare nuovi talenti in grado di replicare ciò che ha fatto in carriera l’ex numero 10 romanista: «La mia volontà è trovare un altro Totti, un giocatore di questo spessore e lo cercherò in tutto il mondo. Spero di trovarlo e farlo crescere nel migliore dei modi, ho preso qualche giocatore giovane e lo crescerò come ho sempre voluto fare, come hanno cresciuto me, un percorso diverso dagli altri. Riuscirò a trovarlo, perché se io parto arriverò all’obiettivo», sono le parole Totti a Sky Sport. Francesco rivela anche la formula per far crescere i campioni del futuro: «Bisogna puntare tanto sui settori giovanili e non cercare all’estero perché i nomi stranieri non ti cambiano i campionati. Puntando sui giovani si possono trovare i nuovi Totti, Del Piero, Baggio, calciatori che ti fanno divertire e fanno gol». Parole di stima anche per Paulo Fonseca, il tecnico della Roma ha un’ottima impressione all’ambiente guadagnandosi la conferma in vista della prossima stagione: «La Roma in questo momento è alti e bassi. Purtroppo siamo abituati a questi problemi. Fonseca per me è un grandissimo allenatore, sta capendo il calcio italiano, la città di Roma e tante altre cose. È una persona addentrata, i giocatori me ne parlano bene. Penso che con alcuni innesti precisi possiamo fare un grandissimo campionato successivo. Dico “possiamo” perché io rimarrò sempre della Roma, anche se sono fuori Trigoria il mio cuore è lì dentro». E a proposito della Roma, Francesco torna sul 28 maggio del 2017 il giorno del suo addio al calcio: « Speravo che quel giorno non arrivasse mai, quando ho fatto quella passerella alcune persone non le avrei nemmeno salutate. Ma per quello che c’era intorno era giusto essere serio e coerente e mettere certe cose da parte. È stato un giorno bello perché l’amore che mi ha dato la gente era impensabile, non pensavo che si potesse arrivare a tanto». 

DOPO L’ADDIO
Dopo l’addio alla Roma, Totti si è trovato davanti decine di proposte per continuare a giocare a calcio, ma ha preferito rispondere “no” dedicanda la sua carriera solo alla Roma: «Mi hanno chiamato da America ed Emirati Arabi. In Italia mi ha chiamato la Sampdoria che mi voleva a tutti i costi, Ferrero aveva un debole per me e avrebbe fatto qualsiasi cosa per farmi giocare lì. Rispetto quello che ha fatto De Rossi perché ognuno è libero di fare le sue scelte. Io avrei voluto continuare perché mi sentivo di dare qualcosa in più sapendo che il campionato era diverso da quello italiano. Alla fine, però, un anno o due non mi sarebbe cambiato nulla perché la mia scelta di vita era indossare una sola maglia per tutta la carriera». 

LA NAZIONALE
C’è il tempo anche per un aneddoto sulla Nazionale che lo ha fatto diventare campione del mondo nel 2006 dopo un gravissimo infortunio che lo avrebbe potuto escludere dal Mondiale in Germania: «La decisione di lasciarla era già presa prima che mi facessi male. Ogni anno facevo 50/60 partite e siccome avevo un problema alla schiena ho dovuto mettere da parte qualcosa. Non potevo farlo con la Roma perché è grazie a lei che sono andato in azzurro». 

SIMONE INZAGHI
Con Simone ho un bellissimo rapporto, abbiamo giocato in Nazionale, condividiamo tanti amici, posso dire che è uno degli allenatori più forti in Serie A. La Lazio? Sarei stato contento se avesse allenato un’altra squadra. Da tifoso romanista spero che si possano fermare il prima possibile. Sono annate in cui ti dice molto bene, in questo momento non gli si può dire nulla. Spero ci possa essere un black-out il prima possibile.
 
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