Vaccini ok, la proposta dall'Inghilterra:
«Facciamo gli Europei da noi»

Vaccini ok, la proposta dall'Inghilterra: «Facciamo gli Europei da noi»
Domenica 21 Febbraio 2021, 18:35 - Ultimo agg. 19:52
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L'Inghilterra migliora. I casi Covid scendono, l'Inghilterra la butta là: gli Europei da noi. Non è solo un auspicio, quanto invece la proposta che il governo britannico ha presentato ai vertici della Uefa in vista della prossima rassegna continentale. Nel Regno Unito oltre 18 milioni di persone hanno già ricevuto almeno la prima dose di uno dei vaccini autorizzati, l'equivalente di quasi del 30% della popolazione. E già entro la fine di maggio - secondo le previsioni del governo - tutta la popolazione sarà vaccinata. Un elemento di protezione che - sommato al netto calo dei casi registrato nelle ultime settimane - ha riacceso la speranza di poter riaprire gli stadi e ha convinto le autorità britanniche a farsi avanti per organizzare l'intero campionato europeo. Secondo il domenicale Sunday Times, il ministro della cultura britannico, Oliver Dowden, ha già sottoposto la proposta all'Uefa per far disputare sull'isola tutte le partite dell'Europeo, rinviato la scorsa estate a causa della pandemia, e che - secondo il programma - si dovrebbe svolgere in 12 città europee diverse, con Roma a ospitare la gara inaugurale e altri tre incontri.

Allo stadio londinese di Wembley, al momento, sono previste tre gare della fase a gironi, un ottavo, le due semifinali e la finale. A Glasgow, in Scozia, sono invece previste tre gare della fase a gironi e un ottavo. Per il momento la Uefa ha preferito non commentare, ma negli scorsi giorni il ceo del Bayern Monaco, Karl Heinz Rummenigge, aveva rivelato che il governo del calcio europeo stava valutando di riorganizzare il torneo in un'unica nazione. «È stata un'idea della Comunità Europea organizzare l'Europeo in città differenti, quando ancora non c'era il Covid - le parole di Rummenigge -. Ma so che il presidente, Aleksander Ceferin, molto attento alla sicurezza sanitaria, sta valutando il cambio di programma».

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