Vialli, l'ultimo messaggio nella chat "Notti magiche": «Quando è rimasto in silenzio, abbiamo capito...»

Riccardo Ferri svela l'esistenza di una chat di amici ed ex compagni di Nazionale in cui l'ex azzurro ha scritto per l'ultima volta a novembre

Vialli, l'ultimo messaggio nella chat "Notti magiche": «Quando è rimasto in silenzio, abbiamo capito...»
Vialli, l'ultimo messaggio nella chat "Notti magiche": «Quando è rimasto in silenzio, abbiamo capito...»
di Niccolò Dainelli
Sabato 7 Gennaio 2023, 09:31 - Ultimo agg. 18 Marzo, 23:19
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La morte di Gianluca Vialli ha scosso il mondo del calcio e non solo. Tutti hanno voluto rendere omaggio al campione sul campo e nella vita che da anni combatteva contro il tumore al pancreas. Dalla moglie di Sinisa Mihajlovic, scomparso pochi giorni prima di Vialli, a Chiara Ferragni, dagli avversari storici, agli amici e ex compagni. E proprio da un ex compagno di Nazionale, come Riccardo Ferri, arriva un retroscena su quando molti amici hanno capito che Gianluca stava per perdere la sua battaglia.

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La chat «Notti magiche»

 

Riccardo Ferri, ex difensore dell'Inter e della Nazionale italiana, con Gianluca Vialli ha condiviso la maglia azzurra per 9 anni. Dalla spensieratezza della Under 21 alla consapevolezza della Nazionale maggiore, un viaggio intrapreso insieme dall’83 fino ‘92. E, in una lunga intervista a Il Corriere della Sera, ha svelato che i rapporti, nel tempo, con Vialli si erano un po' persi «La vita ci ha separato, come spesso succede», ma i due erano rimasti uniti da una chat intitolata «Notti magiche» che lo stesso Ferri aveva creato quando era venuto a mancare il Ct Vicini, il loro primo commissario tecnico con la maglia azzurra, prima in Under 21 e, poi, con la Nazionale dei grandi.

 

«Lì abbiamo capito...»

In quella chat il gruppo di amici, che ha fatto sognare un Paese intero nelle notti di Italia '90, condivideva molto della loro vita. «Ci sentivamo per gli auguri o quando c’era un evento, anche personale, da ricordare. Luca ha scritto l’ultima volta il 27 novembre per il compleanno del Mancio». Poi, però, per il compleanno di Beppe Bergomi il suo silenzio ha rattristato tutti. «Il 22 dicembre, quando c’è stato quello dello zio Bergomi, è rimasto in silenzio e lì abbiamo capito...». «Non lo siamo mai di fronte a queste cose - sottolinea Riccardo Ferri -. Sono in ritiro con l’Inter, però il cuore e la mente vanno sempre a Luca. Ho cercato per tutto il giorno di stare lontano dalla televisione senza riuscirci. Ci mancherà, mancherà al calcio italiano. Credo che ci sia molto di Vialli nella vittoria della Nazionale all’Europeo 2021. Rivedendo l’abbraccio forte e spontaneo con Mancini non ho potuto fare a meno di commuovermi. Voleva portare le figlie all’altare, ma sono certo che alle sue ragazze avrà lasciato in eredità grandi insegnamenti. Non è vero che la morte è uguale per tutti.

A me resteranno il suo sorriso e un pezzo di vita che non tornerà più».

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Il suo ricordo

Riccardo Ferri, poi, ha tenuto a ricordare Gianluca Vialli: campione in campo e fuori dal campo. «Me lo ricordo il primo incontro, aveva i riccioli e un sorriso birichino che non avrei più dimenticato. Ero arrivato un anno prima, nell’82, ma lui si è integrato subito. Una squadra formidabile, che è passata alla storia anche se nell’86 ha perso la finale dell’Europeo a Valladolid contro la Spagna di Luisito Suarez». Per Ferri, Vialli era uno degli attaccanti della sua generazione. Per lui da difensore avversario era complicatissimo marcarlo perché non aveva solo fiuto del gol, ma anche la voglia di andare a cercarsi il pallone fuori dall'area. Ma non solo. Perché Gianluca Vialli era anche e soprattutto un uomo. «Luca era serio e burlone allo stesso tempo. Se ti prendeva di mira con gli scherzi erano guai. Ma anche coraggioso, leale, tenace. Basta vedere come ha affrontato il male: a testa alta». 

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