Pellegrinaggio continuo. A Fuorigrotta candele, lumini, sciarpe, bandiere, magliette, fiori. Stadio San Paolo come un sacrario. Una processione incessante anche in tempo di pandemia. Una preghiera laica che sale al cielo. E i giocatori del FF Napoli hanno dedicato il quarto sigillo stagionale a D10S. «Bellissimo il video realizzato da Fabio Morra, omaggio sentito a Diego Amando Maradona. In tal modo, credo, abbiamo onorato al meglio la nostra bandiera eterna», spiega il direttore generale Pasquale Scolavino.
«Maradona, per la mia generazione e non solo, ha rappresentato un idolo indiscusso ma lo sarà per sempre. In quegli anni post terremoto è stato la rinascita di Napoli, incarnazione del povero che batteva il ricco e i poteri forti, il Sud che ha umiliato il Nord. In pratica la nostra rivalsa calcistica e anche sociale».
Dietro ai cartelloni pubblicitari c’era proprio Scolavino. «Testimone oculare. Mi ritengo davvero fortunato, perchè nel settennato maradoniano sono stato a bordo campo, in veste di raccattapalle». Ogni domenica in tuta blu, sempre una festa. «Ci sono mille aneddoti che potrei raccontare. Uno su tutti, quando, improvvisamente, nel pre-partita con la Roma, invece di riscaldarsi con la squadra, Maradona venne nella palestra dello stadio San Paolo dove noi ci radunavamo di solito.
Sul parquet gli azzurri si ispirano, in qualche gesto tecnico e in qualche azione, al campione del mondo argentino. «Stiamo attraversando un momento favorevole. Ottimo inizio», rileva il dg napoletano. «Poker di vittorie: 4 su 4 con Bovalino, Siac Messina, Orsa Viggiano, Bernalda. Speriamo di procedere senza imprevisti e ulteriori interruzioni».
Al secondo posto, ad un punto dalla vetta. Con Rodolfo Fortino già leader della classifica marcatori con 8 segnature. «Auspichiamo continuità nel prosieguo del campionato, senza intoppi Covid. Abbiamo tre gare ancora da recuperare (Sicurlube Ragalbuto, Cosenza, Gear Siaz Piazza Armerina)», conclude Scolavino. E con San Gennaro e Maradona a vegliare sul cammino degli azzurri.