Gerardo Alfano è il nuovo
allenatore del Pomigliano

Gerardo Alfano
Gerardo Alfano
di Diego Scarpitti
Venerdì 7 Ottobre 2022, 12:51 - Ultimo agg. 13:06
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Ne parlano un gran bene. Dagli addetti ai lavori alle calciatrici, dirette interessate. E non per la convenienza del momento o per assicurarsi un posto da titolare. Uomo di campo, ex centrocampista, pilastro della Cavese, dell’Avellino e dell’Ischia. Con trascorsi granata. Ottimo vice in questi anni e una salvezza già conquistata in carriera. Pur sapendo del compito difficile che gli è stato riservato, Gerardo Alfano proverà a ripetersi.

Sabato 15 ottobre (ennesimo) lunch match (ore 12.30) allo stadio Ugo Gobbato. Arriva la Fiorentina di Patrizia Panico. «Le ragazze stanno lavorando bene con impegno e applicazione, desiderose di presentarsi alla sfida con le toscane nel miglior modo possibile», dichiara l’allenatore di Lettere. «Sono legato alla famiglia Pipola. Quando mi è stato chiesto di guidare la squadra, ho colto la palla al balzo, si è manifestata un’opportunità da non farsi sfuggire», osserva il classe 1982. 

Premesse positive. «Abbiamo la fortuna di avere ragazze eccezionali e forti, sono delle vere professioniste. Sul rettangolo verde danno l’anima. In questa settimana alcune sono impegnate con le rispettive Nazionali», argomenta Alfano

Esordio a Vinovo con la Juventus, subito catapultato al timone.  «Ho accompagnato le pantere per l’incontro della quinta giornata con le campionesse d’Italia. Ho preso le redini della gestione. Non un ribaltone ma una continuità», tiene a precisare il nuovo coach.

Svolta e spinta. «Manca soltanto il risultato, sempre figlio degli episodi, che vanno gestiti e migliorati. Dobbiamo fare di tutto per evitare che accadano. Ancora negli occhi e nella memoria il gol su calcio piazzato rimediato con il Como», avverte Alfano. «Devo fare i complimenti al tecnico Nicola Romaniello, che ha fatto un grandissimo lavoro».

Schemi. «Non sono legato ai numeri. Cercherò di creare un gruppo di lavoro, all’interno del quale tutte le calciatrici dovranno mettere a disposizione le loro caratteristiche per il bene della squadra. In base ad ogni partita, valuteremo la migliore soluzione, con le interpreti adattate nel ruolo giusto. Per la sua forza e il suo valore, il Pomigliano può adottare 4-5 sistemi di gioco.

Si deciderà tutto domenica mattina». 

 

Alfano si affiderà ad una filosofia inclusiva per motivare ogni singolo componente del roster. «Sono stato calciatore anch’io e bisogna sentirsi sempre partecipi di un progetto per rendere al massimo. Compattezza regola chiave per arrivare ai risultati», ribadisce fiducioso.

Approccio. «Non ci sono distinzioni tra calcio maschile e femminile. Mi trovo bene col Pomigliano, perché le donne hanno voglia di imparare, seguono le indicazioni tecniche e tattiche, sono molto più attente rispetto agli uomini. Lavorare con le ragazze non è bello, di più».

Secondo anno in A con il Pomigliano. «Ho anche giocato con i colori granata in serie B. Da vice allenatore uno scorcio con Manuela Tesse e poi al fianco di Domenico Panico, infine con Nicola Romaniello, seguendo tutto il percorso del club campano dalla sua nascita».

Obiettivo salvezza. «Sfida ulteriore. Lavoreremo giorno e notte per tagliare questo ambizioso traguardo». Con una impostazione di fondo ben precisa. «Lavorando, divertendosi» e «Squadra allegra Dio l’aiuta», quasi un aforisma alla Vujadin Boskov. «E’ il motto che ripeto ogni giorno. Le ragazze devono arrivare al Gobbato divertendosi per il calcio che vogliamo scrivere, propositivo e fatto di idee. Bisogna divertirsi, accantonando ansie e paure. Sulle ali dell’entusiasmo, sempre», conclude ottimista Alfano. Mettendo definitivamente in archivio la sfortuna contro Sampdoria e Como. E’ tempo che la ruota inizi a girare.

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