Ischia, Franco Brienza torna in campo a 43 anni: «Metto alla prova il fisico e la mente»

Dopo 650 partite e 103 gol spalmati in tutte le categorie

Ciccio Brienza col mister Enrico Buonocore
Ciccio Brienza col mister Enrico Buonocore
di Ciro Cenatiempo
Sabato 12 Novembre 2022, 08:00 - Ultimo agg. 13 Novembre, 10:01
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Era stato partecipe del progetto di rilancio dell'Ischia fin dal primo momento, come supporter d'eccezione dell'ambiente, accanto alla squadra, al presidente Pino Taglialatela, all'allenatore Enrico Buonocore e a Franco «Taratà» Impagliazzo. Era un po' nell'aria: Franco Brienza è finito per cadere in tentazione, per rimettere gli scarpini e indossare la maglia gialloblu per scendere di nuovo in campo. A 43 anni, il grande fantasista, dopo aver chiuso la carriera a Bari nel 2019 in serie D e dopo aver inanellato un totale di 650 partite e 103 gol spalmati in tutte le categorie impreziosendo con i suoi lampi di classe squadre come il Palermo, la Reggina, l'Atalanta, ha firmato il contratto da calciatore con l'Ischia, il team della sua terra. Con l'Ischia non aveva mai giocato, dopo aver cominciato con il Campagnano a far brillare gli occhi a chi lo ammirava su un campetto di terra battuta. A volte tornano, i campioni.

«Ero andato via da Ischia a 15 anni - dice Brienza - sono molto emozionato all'idea di indossare questa maglia. Certo non sarà facile, perché ormai avevo staccato la spina, ma le sollecitazioni di amici come Pino, Enrico e Franco hanno creato le premesse. Ho messo alla prova il fisico e la mente, in questi giorni, prima di decidere, e alla fine ho accettato». Si riannodano i fili di una vita sportiva e affettiva. «Per noi è una cosa fantastica» dice raggiante il presidente Pino Taglialatela.

Non era scontata la scelta: «Non era in programma» ha ricordato Franco. Ma le scelte cruciali, quando sono grandi davvero, i campioni le fanno con tutto il cuore: questa è la volta giusta.

Una svolta attesa. Mister Enrico Buonocore, dopo la vittoria nel derby con il Real Forio, aveva ammesso che per coronare il sogno della promozione in D, ci sarebbe stato bisogno di un «tocco in più» nel gioco, della «necessità di un elemento che sappia dove mettere la palla». Tradotto in fatti, aveva auspicato un aiuto dal suo amico Francolino. Neppure il tempo di fare mente locale, che «Ciccio», come lo chiamano a Bari (dove è un idolo assoluto), torna a mettersi in gioco in tutti i sensi. Domani contro il Montecalcio club ci sarà l'esordio dal primo minuto. Una festa per tutti. 

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