Maradona jr allenatore Napoli Utd:
«Mi ispirerò a mio padre e a Sarri»

Maradona jr allenatore Napoli Utd: «Mi ispirerò a mio padre e a Sarri»
di Francesco De Luca
Giovedì 8 Luglio 2021, 11:00 - Ultimo agg. 9 Luglio, 08:07
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Diego Armando Maradona jr aveva un sogno nel cassetto. «Far parte dello staff di una squadra allenata da mio padre. Quando si avanzò questa ipotesi, però, non mi sentivo pronto. E dopo non c'è stato più tempo». A 34 anni si siederà in panchina, quella del Napoli United, squadra di Eccellenza presieduta da Antonio Gargiulo che aveva aperto il suo percorso anni fa come Afro Napoli, il club multietnico in cui aveva giocato il figlio del Campione e di Cristiana Sinagra. «Quando vidi per la prima volta Diego mi batteva il cuore, incontravo il figlio di Dio. E l'emozione l'avverto ancora adesso», ha spiegato il presidente Gargiulo nella conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore presso il Renaissance Naples Hotel Mediterraneo. 

Cresciuto nelle giovanili del Napoli, Diego jr ha giocato in tante squadre dilettantistiche, anche nel Cervia, il team romagnolo che ispirò il reality Campioni, il sogno su Italia 1. Si è dato anche, con successo, al beach soccer, giocando in nazionale e vincendo due titoli: lo scudetto con Napoli nel 2009 e la Supercoppa con Catania nel 2016. Il padre - lontano non solo fisicamente fino a quando vi fu il ricongiungimento a Buenos Aires con il primo abbraccio - gli ha trasmesso la passione per il calcio e il Napoli, seguito da bambino al San Paolo insieme al nonno materno Alfredo Sinagra. E adesso la panchina del Napoli United. «Un posto dove mi sono trovato bene da calciatore. Ho smesso presto di giocare e ho cominciato a studiare da allenatore. Sono stato colpito da un tecnico in particolare, Sarri, che ho conosciuto quando guidava il Napoli e mi ha preso sotto la sua ala protettiva. Dopo questo incarico ho ricevuto i suoi auguri e anche qualche consiglio», ha confidato Diego jr. 

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Difficile vivere in questo mondo portando quel cognome affascinante e pesante. Negli anni Diego jr si è mosso cercando di non creare mai troppo clamore, anche se la sua storia umana è stata a lungo sofferta perché il ragazzo ha disperatamente inseguito il padre, sperando un giorno di abbracciarlo. Vi riuscì nel 2007 e il rapporto è stato intenso con il genitore negli anni successivi. L'ultima volta si erano incontrati a Napoli esattamente quattro anni fa, il 7 luglio 2017, il giorno in cui Maradona fu nominato cittadino onorario. «Il mio rapporto con i giocatori? Io sarò chiaro e loro dovranno essere onesti. Chi merita, gioca. Chi non merita, fuori.

Il calcio di Eccellenza non è una guerra. Le guerre sono altre, quelle vere. Anche in queste categorie si può fare bel calcio. Che per me significa comandare il gioco e far divertire i tifosi. Io sono giovane e devo fare la gavetta. Questa per me è come fosse la Champions League. Non vedo l'ora di giocare sul campo del quartiere Sanità, nel cuore della città».

E poi poche parole in castigliano, dedicate agli argentini che sui social hanno polemizzato per una storia su Instagram in cui Diego jr dà un bacio sulle labbra a Diego Matias, 3 anni. «Era il gesto d'amore che facevano mio padre e mia madre con me. Non accetto che qualcuno mi dica come devo fare il padre: questo lo decido soltanto io». 

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