Napoli Calcio femminile,
un sogno chiamato serie A

Napoli femminile
Napoli femminile
di Diego Scarpitti
Martedì 10 Settembre 2019, 15:20 - Ultimo agg. 15:26
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Un sogno chiamato serie A. Non nascondono ambizioni e desideri capitan Emanuela Schioppo e compagne, convinte di centrare l’obiettivo stagionale con il Napoli Femminile. Domenica 15 settembre la prima giornata del campionato di B in trasferta contro il Cesena. Organico rinforzato in ogni reparto per puntare alla promozione. «Sono onorata di indossare la fascia da capitano. Lotteremo fino alla fine. Venite a sostenerci. Porteremo in alto il nome di Napoli. Abbandonerò il calcio, solo quando vincerò la Champions», ammette il difensore classe 1991 in Sala Giunta, dove è stata presentata la squadra. Spicca sul tavolo di Palazzo San Giacomo una borsa azzurra con il simbolo “N” al centro.

«Rappresentiamo un brand importantissimo: Napoli. Sono orgoglioso delle ragazze, che dimostrano un atteggiamento da professioniste. Ringrazio i numerosi soci: siamo attenti ai bilanci ma ancor più ai risultati. Partecipare per vincere l’unico obiettivo per Napoli. La serie A ci aspetta», auspica fiducioso il presidente Lello Carlino in conferenza stampa. Siglare un’impresa sportiva per tornare a calcare il naturale palcoscenico l’aspirazione espressa pubblicamente. «Si raccoglie il frutto di tanto impegno. Il calcio femminile ha trovato una nuova dimensione con i campionati del mondo: esiste la parità di genere», rivendica il patron Luciano Cimmino. Da quest’anno lo sponsor tecnico sarà il marchio Jaked, inserito nel gruppo Pianoforte Holding, che comprende anche Carpisa e Yamamay, confermati nel ruolo di main sponsor e affiancati da Sideralba, Miriade, Idea Energia, PF Service e, per la prima volta, Idea Bellezza. «Ritrovo in Lello la stessa passione di quando seguivo la pallanuoto. Forte la volontà di raggiungere la serie A. Iniziamo un nuovo percorso con un gruppo motivato. Abbiamo un unico difetto: siamo legati da una passione enorme», evidenzia Cimmino.



La gremita location al Comune conferisce prestigio all’avventura calcistica. Timone del cambiamento per una rinnovata governance societaria affidato a Francesco Tripodi, amministratore delegato alla trasformazione del club. «Azionariato diffuso e aumento di capitale utili a sostenere il progetto. Maggiore professionalità all'interno dell’organigramma con l’inserimento del direttore sportivo Gianni D’Ingeo, reduce dalla promozione nella massima serie con l’Inter nella scorsa stagione». Iniziatore del progetto Napoli femminile Italo Palmieri, attualmente consulente area tecnica. «Siamo stati i primi a fare il gemellaggio con Paris Saint-Germain e contiamo di riprendere Collana il prima possibile. Napoli non ci consente di avere un campo nostro ma abbiamo bisogno di una struttura, di uno spazio sportivo per coltivare il sogno delle ragazze. Giocare davanti al proprio pubblico un proposito da realizzare».

Roster guidato da Giuseppe Marino. «Sentiamo la maglia e siamo motivati. Uniamo aspetto tecnico e organizzativo. Il mio compito sarà facilitato dal team manager Pasquale Starita e dal direttore sportivo D’Ingeo». In porta Federica Russo, reduce dalla vittoria di due scudetti consecutivi con la Juventus, e Alessia Parnoffi, cresciuta nel vivaio del club partenopeo. In difesa confermate Giulia Asta, Paola Di Marino e Schioppo, insieme a Chiara Groff ed Elisabetta Oliviero, in attesa dell’arrivo dell’americana Mariah Cameron e della brasiliana Ana Carol. Chiavi del centrocampo consegnate ad Alessia Cutillo, Benedetta De Biase, Vlada Kubassova e Giulia Risina, impreziosite dal contributo di Federica Cavicchia, Marta Longoni, Alessandra Nencioni e della greca Tatiana Georgiou. In attacco fuoco alle polveri con la figlia d’arte Azzurra Massa (compianto il suo papà Peppe), Sara Sibilio (sorella del velocista Alessandro, oro mondiale under 20 con la 4x400 e atleta delle Fiamme Gialle), Lisette Tammik, Federica Cafferata, Martina Gelmetti, Giusi Moraca e l’ellenica Despoina Chatzinikolau.

Ad ospitare le gare interne delle azzurre lo Stadio Caduti di Brema, campo in erba sintetica a Barra. «Al via un nuovo inizio. Napoli merita una compagine competitiva e strutturata. Partiamo dopo le Universiadi: giocherete in un impianto riqualificato, dove abbiamo messo fatica e sudore. Si parte da Barra, per arrivare al San Paolo. Il calcio non è appannaggio solo maschile. Faremo un bel campionato insieme», sottolinea l’assessore allo sport Ciro Borriello. Le istituzioni si stringono intorno al Napoli, non solo quello di Aurelio De Laurentiis. Conclusioni finali del sindaco Luigi de Magistris, che ha ricevuto in omaggio una tartaruga, simbolo della compagine femminile. «Lo sport insegna che non bisogna mai mollare. Abbiamo fatto tanto per lo sport in questi anni, lanciando messaggi mai d'odio e di discriminazione. Universiadi un grande successo con impianti nella disponibilità degli atleti. Lottiamo per andare in serie A e scrivere una bella pagina di sport per la città. Lo sport è passione e umanità: verranno premiati rispetto e lavoro. Uniti possiamo fare un grande viaggio». Presenti, inoltre, Alessandra Clemente, assessore ai giovani e al patrimonio, Carmine Sgambati, presidente commissione sport, Carlo Palmieri e il responsabile staff medico Carlo Ruosi. 
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