Mercedes litiga con le gomme, Verstappen domina a Silverstone. Leclerc con la Ferrari è 4°

Max Vertappen e Charles Leclerc
Max Vertappen e Charles Leclerc
di Giorgio Ursicino
Lunedì 10 Agosto 2020, 10:34 - Ultimo agg. 16 Agosto, 12:28
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La vittoria che non t’aspetti. Le Stelle, che in qualifica hanno dato un secondo a tutti, vanno un po’ in tilt e, sfruttando al massimo la sua Red Bull-Honda, con una gara maiuscola, un superbo Max Vestappen conquista sulla pista britannica di Silverstone il gran premio dedicato ai 70 anni della Formula 1. Come è potuto accadere? Cosa è successo ad una settimana in cui le Frecce Nere avevano passeggiato sullo stesso percorso? Di scuse parzialmente valide possono essercene molte.

La perdita di passo delle vetture di Stoccarda, però, sembra sia dovuta ad uno scarso feeling con le gomme che, all’improvviso, ha trasformato l’astronave d’argento in grado di viaggiare su ritmi spaziali in una buona monoposto con i suoi punti deboli. Svanisce così l’obiettivo un po’ ambizioso che, oltre trent’anni fa, era sfuggito per un pelo alla McLaren-Honda di Prost e Senna: vincere tutte le gare in calendario nella stagione. Toto Wolff, contrariato dalle polemiche dell’affaire Racing Point (in cui è coinvolto per più di un motivo), incassa male la parziale debacle e non accenna un sorriso nemmeno di fronte ad un doppio podio dei suoi ragazzi bastonati dall’olandesino volante.

Vestappen ha sfruttato la chance di ritardare la prima sosta essendo stato l’unico a qualificarsi con le gemme bianche-dure e poi non ha più mollato la testa del gruppone. La squadra tedesca sguinzagliava Lewis e Valtteri alla caccia del leprotto, ma non c’è stato niente da fare. Le Mercedes non danzavano, arrancavano e, nonostante la doppia sosta, avevano gli pneumatici ricoperti di preoccupanti strisce nere dovute ad un inaspettato “blistering”. Rispetto alla domenica precedente, la Pirelli aveva richiesto una pressione di gonfiaggio più alta per ridurre il rischio di usura che aveva causato almeno tre “cedimenti” (due proprio della Mercedes).

Questa variazione non è stata tollerata dalle principesse tedesche che hanno iniziato a litigare con le gomme con le quali di solito hanno un feeling perfetto. È bastata un po’ d’aria in più negli pneumatici per mettere in crisi la formula magica con cui sono progettati questi gioielli. L’imprevisto ha trasformato la battaglia fra vetture in una lotta fra piloti e i “predestinati” (Vestappen e Leclerc) ci hanno messo del loro battagliando con coraggio anche con Sua Maestà Hamilton. In una giornata in cui non ha vinto, ma si è dovuto accontentare del secondo posto, Lewis è andato a prendersi un altro dei record di Michael Schumacher: è salito 155 volte sul podio nella sua ormai inarrivabile carriera.

Il fenomeno inglese deve rivedere un po’ i suoi programmi: avrebbe potuto raggiungere Schumi a 91 vittorie il 6 settembre al Gran Premio d’Italia a Monza; invece, bene che andrà, dovrà attendere il 13 al Mugello. Il tempio della velocità del Parco ha un sapore di leggenda per festeggiare un’impresa del genere, ma il circuito toscano di proprietà del Cavallino sarà dedicato ad un evento altrettanto rituale: il millesimo GP disputato da Maranello, una coppa che il collezionista britannico farà di tutto per portarsi a casa. Hamilton, in realtà, ci ha provato lo stesso a vincere, poiché, essendo in testa, voleva tentare di andare fino in fondo con una sola sosta visto che mancavano dieci giri e il passo era ancora buono.

Il team però ha preferito non rischiare ed ha richiamato il campione ai box per la seconda sosta. Secondo pit stop che è riuscito ad evitare Leclerc che, decimo all’inizio, ha chiuso quarto, battagliando in una fase addirittura con Bottas. Charles non riesce a spiegarsi l’incremento di prestazioni, ma il comportamento diverso delle coperture ha rimescolato le carte premiando i ragazzi talentuosi. E il talento di Max è smisurato, quando ha l’occasione difficilmente la fallisce e ieri si portato a casa la nona vittoria a soli 23 anni. Per Vettel, 12°, ancora una giornata da dimenticare. Il quattro volte campione del mondo ha il morale sotto i tacchi, ora vuol provare a cambiare un telaio “buono”. Mattia ha detto che farà di tutto per aiutarlo...
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