Rossi: «Non svoglio smettere senza correre, ma devo decidere in fretta»

Rossi: «Non svoglio smettere senza correre, devo decidere a breve»
Rossi: «Non svoglio smettere senza correre, devo decidere a breve»
di Flavio Atzori
Sabato 25 Aprile 2020, 15:19 - Ultimo agg. 16:53
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In tempi di Coronavirus il contatto umano è mediato da una telecamera. Le conferenze, le interviste non sono più faccia a faccia, ma tramite app. Le domande e gli argomenti di interesse però, rimangono sempre tali: cosa farà da grande Valentino Rossi? La stagione 2020 doveva essere uno spartiacque, un crocevia di quello che sarebbe stato il futuro del Dottore. D'altro canto, la carta d'identità recita 14 febbraio 1979 alla voce data di nascita, anche se in molti sono concordi nel sostenere come Rossi sia ancora in piena forma ed abbia tutte le carte in regola per rimanere protagonista nonostante un paio d'anni di problemi. Dunque, in una videochat realizzata in compagia di Matthew Birt, Rossi ha parlato del suo periodo di quarantena tra allenamenti, noia e gare online, ma anche e sopratutto di una decisione sempre più difficile, che avrebbe meritato risposte e tempi che, purtroppo, il Covid-19 ha sparigliato. 

«Non sono mai stato a casa così tanto tempo in realtà. Sono a Tavullia da mia mamma e con la mia compagna. E' vero, si ha più tempo per se stessi e per pensare al futuro, ma è tutto abbastanza noioso» ha esordito il Dottore. «Mi trovo in una situazione difficile. La mia prima opzione è ovviamente quella di continuare, perchè sono motivato ed ho voglia, però vorrei prima capire il mio livello di competitività. Ho sofferto molto nella seconda parte della stagione passata e troppe volte sono stato lento. Mi servirebbero 5 o 6 gare per capire se con il mio nuovo capomeccanico e alcuni cambiamenti in squadra potrà tornare ad essere veloce» sottolinea Rossi che, per il 2021 avrebbe pronto un contratto con Yamaha Petronas e trattamento ufficiale.

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«Il problema però è che non si sta correndo e questo mi porterà a dover decidere prima di ricominciare a guidare. Anche volendo essere ottimisti, inizieremo nella seconda parte dell'anno, forse ad agosto, ma dovrò decidere prima». Una battuta poi, va a quanto riferito da Carmelo Ezpeleta: secondo il patron di Dorna, chiudere una carriera senza correre causa Coronavirus sarebbe un vero peccato per un campione del calibro di Rossi. E proprio Valentino propende per un ulteriore anno in sella, seppur tra le righe: «Non sarebbe sicuramente il momento migliore per smettere. Sarebbe più corretto fare un'altra stagione e poi ritirarsi».

Ecco, proprio riguardo al campionato e all'ipotesi di più gare in uno stesso circuito, Valentino ha voluto dire la sua: «La migliore opzione sarebbe quella di iniziare ad agosto o settembre e cercare di fare almeno 10/12 gare anche finendo a dicembre. Spero non ci siano più gare in una stessa pista. Non mi piace nemmeno correre due volte in uno stesso week end come avviene in Superbike. Correre a porte chiuse? Non è bello per i tifosi, ma sarebbe meglio così che niente».

Il discorso si allarga anche a chi un tempo è stato suo acerrimo rivale, ed ora invece siede sulla sedia del tester di lusso capace anche di aiutare e indirizzare lo sviluppo, Jorge Lorenzo. Il maiorchino è tornato dall'esperienza dolorosissima in Honda, e Rossi vede nella stagione di Jorge appena passata una verosimiglianza con la sua avventura in Ducati: «Credo che Jorge si sia ritrovato nella stessa mia condizione dopo i due anni in Ducati. Non avevo mai avuto buone sensazioni ed i risultati erano brutti. Ogni volta che cercavo di spingere perdevo fiducia. Mi ero anche detto che fosse finita, che fosse il momento di tornare e starsene a casa. Però Jorge appena è salito sulla M1 ha riscoperto quelle belle sensazioni. Credo possa tornare a correre con Yamaha, ma non so se ne abbia voglia».

Infine, un pensiero per chi veramente sta rischiando la vita in questo periodo, dunque medici e infermieri: 
«La situzione è difficile per tutti ed in tutto il mondo, ma per chi lavora in prima linea è più difficile e più pericolosa.

Hanno tutto il mio supporto: siete i nostri eroi, non mollate».

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