Di fronte ad un'impresa che mescola doti fisiche sovrumane ed un bel pò di incoscienza, l'unica precauzione che il campione di Cervera si concede è di non partecipare alle prove libere, su un tracciato che ben conosce, ma accedere direttamente alle qualifiche per avere un giorno in più di recupero. Sabato la pista dirà se ci sono chance per la gara. «Da fuori è sempre difficile valutare, sembrava un brutto infortunio e che Marquez stesse fuori parecchio tempo, molte gare e invece dopo tre giorni è qui. Se sarà in pista sarà bello per tutti» ha commentato Valentino Rossi. Il primo segnale che la 'pazza ideà non frullava solo nella testa dello spagnolo lo ha mandato Honda Racing Corporation, annunciando che il suo pilota sarebbe volato a Jerez per sottoporsi agli esami in circuito, galvanizzato dalla notizia che il nervo radiale è integro. Detto fatto, Marquez è salito su un jet privato che da casa lo ha portato davanti alla commissione medica. Con la mano destra, che comanda gas e freno anteriore, ha eseguito correttamente tutti i movimenti che potevano essere influenzati dall'infortunio.
«Non ha mostrato dolore o difficoltà a muovere l'arto - ha spiegato il responsabile medico della Motogp -.
Anche se può sembrare strano per noi, il pilota è perfettamente in grado di correre. Rientra tutto nei protovolli medici previsti». Insomma esame superato e porte spalancate. Tutto è accaduto così in fretta che il suo team di meccanici e ingegneri aveva già lasciato Jerez ed è dovuto rientrare nella città andalusa per attrezzare il box. Con Marquez sono stati visitati e dichiarati 'fit to racè Cal Crutchlow (LCR Honda) e Alex Rins (Suzuki) assenti domenica in seguito alla caduta nel warm up dell'inglese ed al termine della qualifica lo spagnolo.