Olimpiadi, il bilancio di Giovanni Malagò: «Record di un'Italia mutietnica e integrata»

Olimpiadi, il bilancio di Giovanni Malagò: «Record di un'Italia mutietnica e integrata»
Olimpiadi, il bilancio di Giovanni Malagò: «Record di un'Italia mutietnica e integrata»
Domenica 8 Agosto 2021, 09:31 - Ultimo agg. 9 Agosto, 09:53
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«Italia a podio tutti i giorni. Il suggello a un'edizione storica!», scrive entusiasta sul suo profilo Twitter Giovanni Malagò, oggi come non mai fiero numero uno dello sport italiano che oggi può stappare il suo personale spumante dopo le Olimpiadi che segnano la rinascita dello sport azzurro non solo sul suolo nazionale ma anche in tutto il mondo. Ed è un giorno di bilanci questo caldo 8 di agosto 2021, perché dopo un estate in cui si sono susseguiti un trionfante Europeo del pallone e 40 medaglie ai Giochi di Tokyo 2020 è necessario fare il punto della situazione, di sicuro in maniera un po' narcisistica, ma anche e soprattutto per cogliere qual è stato il vero plus che ha portato lo sport azzurro a rinascere sotto ogni aspetto in meno di 5 anni.

Record di un'Italia multietnica e integrata

Intervenuto a Casa Italia in conferenza stampa, il leader dello sport italiano ha parlato diffusamente su tutto ciò che questi Giochi hanno comportato: «Ero convinto che saremmo arrivati a 39 medaglie: le mie previsioni sono state migliorate con un record storico. È un'Italia multietnica e super integrata», dice il 62enne romano, per commentare il record italiano di medaglie (40 complessive, di cui 10 ori, 10 argenti e 20 bronzi) aggiornato dopo ben 61 anni, da quello di Roma 1960 che rimaneva intoccato ormai da troppo tempo.

E non è un caso che arrivi propio nell'anno in cui la delegazione azzurra è rimpinzata da quelli che una volta venivano definiti "oriundi", ragazzi e ragazze con origini di diversa estrazione socioculturale e geografica, ma italiani in tutto e per tutto.

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Poi un accenno anche alla composizione "regionale" del medagliere: «Nel nostro Paese sono andate a medaglie 16 regioni, contro le 15 della passata edizione, con in testa Lombardia e Veneto che stanno entrando in clima olimpico, per i Giochi invernali del 2026 di Milano-Cortina», uno spot che non può non essere positivo in vista del ritorno in Italia degli sport delle stagioni fredde di Torino 2006. E proprio sulla questione continua: «La credibilità dello sport italiano è ai massimi livelli: si sono creati i presupposti ideali per ospitare grandi eventi in Italia» forse un modo per risvegliare l'idea di riportare fra qualche anno quei Cinque Cerchi proprio a Roma, dove mancano appunto da ben più di 50 anni e dove Malagò vorrebbe ritornassero sin dall'inzio del suo mandato presidenziale al Coni.

 

Gli elogi al Cio e a Thomas Bach

Subito dopo invece passa alle considerazioni sul Cio, e su quello che è stato detto di quest'Italia anche da che i nostri record e le nostre gioia non le ha vissute da patriota: «C'è stato un diluvio di complimenti da colleghi del Cio per Casa Italia, è impressionante, tutti comprese le Federazioni internazionali gli stakeholder e i rappresentanti delle prossime olimpiadi - spiega trionfante Malagò -. Se c'era un modo di fare sinergie e lobby ci siamo riusciti, abbiamo dato visibilità ad aziende e il giusto onore agli atleti. La credibilità dello sport con questa spedizione credo sia ai massimi livelli. Si sono messi sul tavolo argomenti trattative e ipotesi per realizzare grandi eventi internazionali nel nostro paese. Nei prossimi mesi vedremo, ma si sono creati presupposti ideali».

Una situazione persino impensabile solo 20 giorni fa, nonostante l'onda di positivà alimentata dall'altra storica vittoria dello sport tricolore ad Euro 2020. Poi un messaggio di complimenti all'altro numero uno, il più importante, quello dello sport mondiale, che ha permesso che quest'edizione si disputasse e che fosse spettacolare tanto quanto le altre a porte aperte: «Thomas Bach è stato un gigante. È stata un scommessa clamorosamente vinta dal Cio, che sono onorato di rappresentare, il comitato organizzatore, il governo giapponese e le autorità locali».

Visite istituzionali

Chiude con un passaggio sul presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da cui la squadra olimpica azzurra di Tokyo 2020 sarà ricevuta il 23 settembre prossimo per la cerimonia della riconsegna del tricolore. A cui potrebbe fare seguito anche un passaggio dal primo ministro Mario Draghi «per un light dinner la sera del 23, dopo il ricevimento dei medagliati al Quirinale», come spiega proprio Malagò.

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