I campani a Tokyo: le lacrime di felicità di Testa, la delusione di Gregorio e Parlati, l'ottimismo del 7Bello

Irma Testa
Irma Testa
di Diego Scarpitti
Sabato 31 Luglio 2021, 20:09 - Ultimo agg. 1 Agosto, 07:22
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Torre Annunziata doppiamente in festa. Nell’arco di venti giorni il successo continentale di Ciro Immobile e ora lo storico bronzo targato Irma Testa. Luglio 2021 da incorniciare e ricordare per il calcio e la boxe. All’ombra del Vesuvio si continua a festeggiare dopo l’argento conquistato da Luca Curatoli nella sciabola e il terzo posto conseguito da Marco Di Costanzo, Matteo Castaldo e Giuseppe Vicino nel canottaggio. Scrive una pagina di storia a cinque cerchi la boxeur classe 1997, alla sua seconda partecipazione ai Giochi. Riscatta Rio 2016 e strappa un podio mai raggiunto da una donna nella nobile arte. La prima medaglia dell’atleta delle Fiamme Oro corrisponde alla 600esima dell’Italia nella storia delle Olimpiadi estive, la 22esima del medagliere azzurro a Tokyo.

 

«Questa medaglia ha un grande significato, è importante, ci sono anni di lavoro e sacrifici alle spalle». Passa sottotraccia la sconfitta in semifinale con la filippina Nesthy Petecio (categoria 57 kg). Butterfly cede 4-1 ma il bronzo ha un sapore speciale. «Negli ultimi anni ho cercato di non sbagliare nulla, di non lasciare nulla al caso, e penso di averlo fatto.

Non è bastato, magari serve qualche anno, non lo so. Penso di avere fatto tutto quasi perfetto», racconta soddisfatta. Irma si gode con pieno merito la prima medaglia del pugilato femminile italiano ai Giochi (foto Bozzani Bozzsportphoto).

C’è tempo per Parigi. «Mancano ancora tanti anni, adesso voglio gioire di questa medaglia, tornando a casa penseremo al futuro», afferma entusiasta Testa. «Prima non avevo realizzato bene. Adesso voglio realizzare di aver vinto questa medaglia, che rappresenta troppo, tantissimo». L’allieva non ha deluso il suo maestro. «Dedico il bronzo a tutti quelli che mi sono stato vicini, al mio maestro Lucio Zurlo, che sa davvero cosa abbiamo passato». Esprime il suo compiacimento Flavio D’Ambrosi, presidente Federazione pugilistica italiana. «L'obiettivo era tornare con almeno una medaglia, cancellando lo zero della precedente edizione olimpica. Ci siamo riusciti e forse avremmo potuto ottenere anche di più, se il sorteggio non avesse messo davanti alle nostre azzurre, le più forti atlete al mondo».

Smalto blu e maledizione quarto posto. Termina l’avventura nipponica di Rossella Gregorio con analogo esito del Brasile. Rimpianti e rammarico, amarezza e delusione per il podio soltanto sfiorato dalla salernitana nella sciabola a squadre. Irene Vecchi, Martina Criscio, Michela Battiston e la schermitrice classe 1990 (nelle foto di Augusto Bizzi) fermate dalla Corea del Sud (45-42). Falliscono una clamorosa occasione le azzurre, che avevano accumulato un vantaggio di 10 stoccate, prima di farsi recuperare dalle avversarie. L’Italia aveva battuto nei quarti la Cina (45-41), disputando un assalto di grande personalità. Le ragazze del ct Giovanni Sirovich hanno perso in semifinale contro la Francia (45-39).

Tatami infausto. Consacrazione a cinque cerchi soltanto rinviata per il judoka Christian Parlati, che ritorna a Ponticelli a mani vuote. Esperienza certamente formativa per il napoletano delle Fiamme Oro ma ci sarà tempo per il riscatto sulla materassina. Nulla di fatto nella prova individuale e nel primo Mixed-Teams Event della storia olimpica, ovvero la gara a squadre miste al Nippon Budokan.

Cloro amico. Prosegue nel migliore dei modi la «Campagna giapponese». Imbattuto il Settebello made in Campania, già qualificato ai quarti. Festeggia le 100 presenze con la calottina azzurra il napoletano Vincenzo Renzuto Iodice al Tatsumi Waterpolo Center di Kotò. Per Francesco Di Fulvio sono 200 invece. Terza vittoria in quattro partite per il salernitano Vincenzo Dolce e compagni, che hanno superato il Sud Africa 21-2, pareggiato in rimonta con la Grecia (6-6),  sconfitto di misura gli Stati Uniti (12-11) e doppiato il Giappone (16-8), lo stesso che si presentò alla Rari Nantes Napoli nel settembre 2019.

«Fin qui siamo abbastanza soddisfatti. Non abbiamo iniziato bene. Con Grecia e Stati Uniti ci siamo fatti sorprendere, poi ci siamo ripresi anche sul piano del gioco. Questo ci è servito e ci servirà soprattutto con l'Ungheria (lunedì 2 agosto alle ore 3 italiane) e nel quarto di finale, che sarà la partita crocevia del torneo. Intanto pensiamo all'Ungheria, contro la quale ci giocheremo il primo posto nel girone con la Grecia», le considerazioni del Golden Boy, Alessandro Velotto (nelle foto di Giorgio Scala - DBM Foto Orange Pictures/Marcel ter Bals).

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