Giovanni Malagò lancia l'allarme. Il presidente del Coni è stato ospite di "Radio Anch'io Sport" raccontando le difficoltà delle società post-Covid: «Il sistema sport è al collasso, la pandemia sta trascinando tutti per problemi che sono sostanzialemte di carattere finanziario. Tralascio gli aspetti sociali, psicologici e sportivi. Ci sono 4 categorie: i tecnici, gli atleti, i titolari delle aziende e chi lavora all’interno delle società. Queste ultime due sono entrambe in crisi - continua Malagò - perché se il precedente governo e quello attuale, in qualche modo, hanno cercato di dare una mano ai dipendenti, per le società questo non è stato fatto. Nell’attenzione di salvaguardare il lavoratore, si rischia di non aver salvaguardato il datore di lavoro. È molto importante dare la cassa integrazione all’operaio, ma anche che la fabbrica resti aperta. Se ci sono le risorse economiche va razionalizzato il sistema. Vanno trovate delle sinergie con progetti dei privati che investano nel settore».
Sulla nazionale e Mancini. «C’è chi dice sia un problema di mentalità, chi tecnico, chi di risorse finanziarie. Ma c’è un dato di fatto: quello che ha fatto Mancini è un lavoro superiore a quelli che sono i risultati delle nostre squadre in Europa. Ci sono giovani bravi ma Mancini è stato bravo a dare loro fiducia».
L'ingresso dei fondi in Serie A. «Ho sempre detto di essere favorevole a tutto quello che serviva o serve a migliorare questo sistema, che sia un fondo o altri soggetti, poi sono contento di starne fuori vista l’affettuosa, elegante litigiosità che c’è all’interno».
Le Olimpiadi e i vaccini per gli atleti. «Quella di escludere il pubblico straniero è una decisione sofferta e dolorosa come ha anche detto il presidente del Cio Thomas Bach, ma è anche un attestato di ulteriore tutela e garanzia di quelli che saranno i protagonisti, ossia gli atleti.