Olimpiadi, cinque volte sul podio
ma Campania senza oro

Olimpiadi, cinque volte sul podio ma Campania senza oro
di Gianluca Agata
Lunedì 9 Agosto 2021, 07:38 - Ultimo agg. 10 Agosto, 09:16
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Cinque medaglie su ventiquattro atleti della Campania a Tokyo 2020. Come a Rio. In Brasile le medaglie campane arrivarono da sole due discipline, canottaggio e pallanuoto. A Tokyo da tre sport in programma: canottaggio, scherma e pugilato. Dopo Roma, Napoli è la seconda città per numero di medagliati. Anche se un oro a livello individuale non arriva addirittura dal 2000 (Rosolino e Maddaloni) e dal 2004 con una squadra (le ragazze della pallanuoto). L'argento di Luca Curatoli nella sciabola a squadre e il bronzo del quattro senza di Giuseppe Vicino, Matteo Castaldo e Marco Di Costanzo arrivano dal capoluogo. Non bisogna spostarsi di tanto per festeggiare la quinta medaglia olimpica. Il bronzo di Irma Testa, la farfalla di Torre Annunziata.


Il canottaggio campano, fucina di medaglie, ancora una volta ha risposto presente. È di bronzo, ma poteva essere anche d'argento senza l'ostacolo degli inglesi, il quattro senza. Per Di Costanzo, in barca con Giovanni Abagnale sul due senza, una medaglia rocambolesca, visto che all'alba della gara del quattro gli è stato comunicato che avrebbe dovuto cambiare imbarcazione per la positività al covid di Bruno Rosetti. Detto fatto, finale e podio olimpico. L'argento di Luca Curatoli uno degli squilli più belli. È lui che trascina la squadra di sciabola in semifinale contro il campionissimo magiaro Aron Szilagyi. Irma Testa torna a casa puntando lontano, dopo il bronzo nei 57 kg della boxe: è il primo podio olimpico per una pugile italiana.

Non è una medaglia ma poco ci manca. Alessandro Sibilio è finalista nei suoi 400 ostacoli e con la 4x400 (settima per un cambio sbagliato) centra anche il record italiano. Ora l'obiettivo è Parigi 2024. Marco Guida, arbitro di Torre Annunziata è stato l'unico italiano a comparire nell'elenco dei venti ufficiali di gara addetti al Var, all'esordio ai Giochi.

Angela Carini era partita per Tokyo con la testa e il cuore ad Afragola dove c'era il padre Giuseppe le cui condizioni di salute si erano aggravate. Peppe, come tutti lo chiamavano, ha smesso di lottare proprio quando Angela è tornata a casa dal Giappone, dopo l'eliminazione al primo turno. «Su quel ring dal primo all'ultimo minuto ho dato tutta me stessa.

Sono salita con un pezzo mancante del mio cuore. Però sono sicura che sarai orgoglioso di me perché ho lottato fino all'ultimo» il post dopo l'eliminazione.

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Tammaro Cassandro non riesce nell'impresa di portare a casa una medaglia nella finale skeet maschile: il 28enne tiratore di Capua è il primo eliminato dell'ultimo atto, scoppiando in un pianto liberatorio. Il karateka Angelo Crescenzo nel corso del match con il venezuelano Delgado, nell'ultimo minuto di combattimento, ha incassato un colpo al volto ed è stato costretto ad abbandonare. «Il mio cervello ha subito un colpo e ha deciso di spegnersi. Poteva essere un istante, invece è rimasto spento per circa 30 minuti» ha poi raccontato.

Crollo di pallanuoto e volley femminile. Nel settebello Alessandro Velotto, Vincenzo Renzuto Iodice e Vincenzo Dolce. Delusione per Chirichella e De Gennaro che hanno chiuso al sesto posto con il volley femminile. Nel nuoto squalificata in semifinale la staffetta 4x200 stile libero con la beneventana Stefania Pirozzi.

Nel canottaggio, dopo il cambio di barca di Di Costanzo, sul due senza con Giovanni Abagnale è salita la riserva Vincenzo Abbagnale. La barca ha chiuso undicesima. Ottavo Gennaro Di Mauro, di Massa di Somma, nel singolo. Nella 10 km in acque libere di nuoto Mario Sanzullo chiude al 14esimo posto. Disco rosso per Christian Parlati nel judo sconfitto dal giapponese Nagase al primo turno. Quarta la squadra di sciabola femminile: nella finale per il bronzo le azzurre con la salernitana Rossella Gregorio sono state sconfitte dalla Corea per 45-42. Nulla da fare per Dariya Derkach che nelle qualificazioni del salto triplo non centra la finale. Un problema fisico ha frenato il beneventano Caporaso nella 50 chilometri di marcia.
 

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