Non che "Gimbo" Gianmarco Tamberi non avesse abituato a comportamenti singolari tipo l'inguardabile viso rasato a metà ("Half-shave" è uno dei soprannomi del 29enne marchigiano delle Fiamme oro), ma davvero il primo italiano salito sul podio, e fino all'oro, del salto in alto si è superato schierando in pista a Tokyo il gesso della caviglia sinistra.
Gianmarco Tamberi, oro nel salto in alto
Sì, il tutore in gesso e fibra di vetro che gli avevano applicato dopo l'operazione per riattaccare il tendine di Achille nel luglio del 2016: era in forma splendida e stava dominando le gare in vista delle I'Olimpiadi di Rio quando si trovato invece sottio i ferri del chirurgo. Una mazzata, anche perché si tratta di uno degli infortuni più pesanti che possano colpire un atleta, per di più nel fiore della maturità sportiva. Un disastro che ha imposto anche una durissima rieducazione mentale, oltre al sudore versato senza sosta in palestra per cinque anni.
Così, nel borsone con asciugamenti e scarpe, Tamberi ha infilato anche quel gesso, simbolo della sfortuna più nera. Nessuna firma di parenti e amici, come si usa fra chi non salta fino alla Luna, ma la scritta "Road to Tokyo 2020", poi corretta per colpa della pandemìa.
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