Agguato ai tifosi della Salernitana
otto tifosi laziali nel mirino

Agguato ai tifosi della Salernitana otto tifosi laziali nel mirino
di Pasquale Tallarino
Martedì 9 Novembre 2021, 07:32
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La Digos di Roma ha identificato 8 tifosi della Lazio. La loro posizione è al vaglio degli inquirenti: potrebbero essere gli aggressori - tutti o una parte - della comitiva di ragazzi di Capaccio Paestum (6), Rutino (1) e Pontecagnano Faiano (1) assalita domenica dopo pranzo, all'uscita da un ristorante in zona Flaminio. Gli scherzi tra amici, il pranzo e poi il consiglio di imboccare una strada-scorciatoia, viale del Vignola, distante 200 metri dal ristorante.
Attimi dopo, si è consumato l'agguato: coltellata sul gluteo destro di un malcapitato, bastonate sulla testa, tempia, braccia e torace degli altri compagni di viaggio. Gli aggrediti, che non avevano sciarpe al collo né magliette, sospettano che qualcuno abbia fatto una «soffiata»: una telefonata ai violenti per indicare la posizione, dopo aver decifrato il loro accento catalogandolo come scomodo, rivale, nemico. Ma è un sospetto, non una prova. Le prove, invece, sono il sangue, la fuga (riuscita solo ad uno degli otto, all'interno di un vicoletto, nascondendosi sotto un'auto in sosta), le cadute, la paura, le foto che persone perbene - alcuni passanti - hanno scattato per inquadrare targhe automobilistiche, in particolare di una Smart, e dare volti alla spedizione punitiva.

«Siete di Salerno?». La domanda pressante è stata rivolta dagli occupanti di tre auto, piombate in zona. «Erano già incappucciati e noi abbiamo subito temuto il peggio. Così, per non dare riferimenti, abbiamo risposto «no, siamo studenti». Ma è stato tutto inutile: è cominciata la caccia all'uomo. Parla Leonardo - il nome è di fantasia, a tutela della privacy, come il secondo che utilizzeremo - «mentre aspettiamo che Pasquale venga dimesso dall'ospedale, dopo la notte trascorsa in osservazione, i due punti di sutura al gluteo destro e la tac che ha escluso danni ai tendini. Lui è stato il più sfortunato: abbiamo cominciato a correre ma si è incastrato tra un motorino e alcuni arbusti. È scivolato, i teppisti lo hanno raggiunto, colpito alla testa per stordirlo e poi lo hanno accoltellato. Abbiamo un solo desiderio: tornare alle nostre case, al nostro lavoro, andare via da questa città». Otto ragazzi, tutti di età compresa tra 25 e 35 anni. «Non siamo ultras, ma appassionati, innamorati della nostra Salernitana - racconta Leonardo - eravamo venuti a vederla allo stadio Olimpico ma portiamo a casa paura, choc, lividi. Uno di noi ha un ematoma enorme su un braccio, un altro è stato ferito di striscio alla tempia. Potrebbe essere stata anche in questo caso una coltellata oppure no, non possiamo escluderlo o dirlo di preciso, perché è stato colpito alle spalle. Gli è andata di lusso: quattro punti di sutura all'altezza della tempia, trauma cranico, abbiamo rischiato il dramma». Poi una caduta rovinosa e punti di sutura sotto il mento per un altro componente della comitiva. Uno dei ragazzi feriti è stato trasportato al Policlinico Gemelli e altri al «Santo Spirito».

Tutti animati, però, dalla voglia di fare chiarezza e di ottenere giustizia. Hanno sporto denuncia e sono stati invitati a identificare. Gli aggressori avevano volti coperti ma alcuni, preziosi dettagli potrebbero fare la differenza. Innanzitutto le foto delle targhe e poi la descrizione minuziosa di un paio di scarpe da ginnastica che uno degli aggressori indossava, insieme al jeans. La Digos di Roma ha stretto il cerchio e sono stati identificati otto tifosi della Lazio, uno dei quali già sottoposto in passato a Daspo e con precedenti per aggressione. Nel frattempo il fronte delle indagini si sposta anche ai fatti accaduti all'interno dello stadio Olimpico. Più «spaccati», più momenti. La Digos, ad esempio, è intervenuta durante la partita, in curva Sud, per effettuare controlli che riguardano anche giovanissimi, durante il lancio di petardi e fumogeni. Il sistema incrociato biglietto-tornello-telecamera presente all'Olimpico ha come effetto l'identificazione immediata del tifoso allo stadio, previo riconoscimento facciale e individuazione del posto. Gli uomini presenti nella cabina di regia del Gos, domenica sera, hanno lavorato alacremente per procedere con ulteriori identificazioni e poi alla notifica di atti amministrativi. La deflagrazione di un petardo ha creato danni a uno steward, uno stordimento. Inoltre alcune persone hanno fatto irruzione in uno degli spogliatoi degli steward e hanno portato via tre portafogli, poi lasciati nei bagni. È stato danneggiato l'impianto audio curva Sud.
 

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